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L’assessore De Franco: «Ben venga un presidio fisso per l’Isolato San Rocco»

Serena Arbizzi
L’assessore De Franco: «Ben venga un presidio fisso per l’Isolato San Rocco»

E replica: «Le opposizioni premano sul Governo»

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Reggio Emilia «Per quanto riguarda un presidio fisso con forze dell’ordine all’Isolato San Rocco, sicuramente le postazioni fisse servono a evidenziare che c’è un punto di attenzione specifico. Se questo è fatto coinvolgendo tutte le forze e creando collaborazione per accendere una luce un po’ più forte dove la situazione è critica, sono favorevole».

Parola dell’assessore Lanfranco De Franco, dopo i disordini della notte di Capodanno all’Isolato San Rocco. L’assessore è salito alla ribalta delle cronache dopo il caso specifico per il suo post su Facebook: “Mentre in piazza Prampolini andava in scena la magia dell'Ariosto, all'isolato San Rocco si è superato il confine tra il fare festa e la delinquenza, come accade troppo spesso nelle zone limitrofe ai teatri anche in sere normali. È evidente che qualcosa nella gestione dell'ordine pubblico non abbia funzionato se in pieno centro storico ieri notte era possibile commettere queste azioni. Esprimo solidarietà a Casimiro e a tutte le attività e persone che hanno subito danni e proporrò al più presto un incontro per capire insieme a commercianti e residenti come rilanciare e rendere più sicuro l'isolato San Rocco». Post che ha scatenato l’ira di Fratelli d’Italia, che tramite il coordinatore provinciale Alessandro Aragona, parla di “pessima presa in giro” dell’assessore.

De Franco, qual è il significato del suo post?

«È quello di non negare che in una serata pur riuscita nei termini della manifestazione di piazza Prampolini, qualcosa non abbia funzionato. Quanto successo a pochi metri non è accettabile. Si è andati ben oltre i festeggiamenti del Capodanno. Purtroppo già nelle settimane scorse lì c’erano avvisaglie di problemi seri. Andava immaginata preventivamente un’attività diversa di presidio nella zona, potendo prevedere che sarebbero successe cose di questo tipo. Certo, c’è un tema più generale che riguarda anche tante altre città, alle prese con problemi di microdelinquenza che vanno affrontati con strumenti diversi».

Qual è la ricetta per risolverli?

«Da un lato dobbiamo chiedere al Governo con fermezza che metta in condizioni le questure di lavorare con organico e risorse. Il Governo parla di sicurezza poi quando deve prendere decisioni, come per la Finanziaria, fa tagli. Con tutto il rispetto per Aragona, il Governo fa una cosa e sul territorio la stessa forza politica si lamenti dell’opposto. Il problema va, invece, risolto con competenza: più che attaccare il Comune, lavori perché i cittadini abbiano le risposte che si aspettano dal Governo. Poi c’è dell’altro».

Cosa?

«C’è un tema educativo. Bisogna prevenire tramite attività di educazione, presidi sociali, attività nei quartieri con cui si eviti che situazioni di marginalità sfocino in fenomeni simili. Ci sono, quindi, un binario immediato con sistemi diversi di prevenzione e l’altro più di lungo periodo con attività che coinvolgano famiglie e ragazzi in un contesto in cui mediamente sui Comuni viene scaricato tutto. Sicurezza e ordine pubblico sono in carico al ministero degli interni, ma, ad esempio, per i minori stranieri non accompagnati c’è uno scaricabarile sui Comuni che si trovano con sempre meno risorse ad affrontare dei problemi che non si possono risolvere da soli».

Quali sono alcune proposte concrete sul piatto per fare rivivere in modo sano gli angoli del centro più critici, come l’Isolato San Rocco?

«Con il passaggio alla gestione privata la caserma Zucchi non è più considerata un punto per parcheggiare come in precedenza. Questo diminuisce il transito dalla Zucchi verso il centro attraverso l’isolato San Rocco. Non so se il tema sia quello dei prezzi più alti, ma di fatto è così. Il Gasometro, poi, è sottoutilizzato, tanto che la Consulta della zona chiede come priorità di immaginare un progetto di riqualificazione e rilancio del Gasometro. C’è una grande fame di parcheggi per arrivare in centro e poi non vengono usati. L’Isolato San Rocco ne potrebbe trarre beneficio. La Zucchi, quindi, torni a essere un parcheggio di riferimento per i reggiani che arrivano in centro, così come a pochi passi c’è il Gasometro. Sono tanti i temi su cui lavorare per rafforzare questo quadrante della città. Supererei, inoltre, un altro concetto».

Quale?

«Che parlare di sicurezza significa dire cose di destra. In realtà, significa parlare soprattutto dei fragili. In un contesto insicuro chi ci rimette di più sono categorie quali gli anziani, i bambini, le donne. l

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