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Degrado e spaccio di droga: lo Skate Park è terra di nessuno

Nicolò Valli
Degrado e spaccio di droga: lo Skate Park è terra di nessuno

Reggio Emilia: solo 20 mesi fa l’inaugurazione dell’area che avrebbe legato il quartiere alla città. Poco sembra però essere cambiato in Piazzale Europa, tra vetri a terra e sbandati

05 gennaio 2024
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Reggio Emilia Capodanno, in Piazzale Europa, non ha giorni e orari. Almeno è quello che pensano alcuni assidui frequentatori dello Skate Park e i pendolari diretti in stazione, sentendo lo scoppio di petardi da parte di “balordi” sulle panchine. Ed è quello che si avverte sul posto, una volta arrivati per documentare una situazione che da tempo esaspera i residenti ma non solo.

C’è chi passa il tempo così, tra una risata e l’altra, divisi a gruppetti in tutto il perimetro di un’area che, nei piani del Comune, doveva essere quella del rilancio di un intero quartiere oltre che una delle più importanti opere di riqualificazione degli ultimi anni.

Dal 21 aprile 2022, giorno in cui il progetto (costato complessivamente 59 milioni di euro, frutto dell’investimento tra pubblico e privato in collaborazione con Stu dopo due stralci di lavoro) è stato benedetto dal sindaco Luca Vecchi, sono passati solo 20 mesi, ma poco da allora sembra essere cambiato.

Quel giorno la giunta parlò espressamente di nuova vita per la zona della stazione centrale, anche per cancellare alcuni episodi di cronaca nera che ne avevano macchiato l’immagine.

Eppure, lo Skate Park finisce ancora oggi alla ribalta più per le notizie di microcriminalità che non per altro, e ne sono una dimostrazione i recenti episodi di contrasto alla compravendita di sostanze stupefacenti: arresti e denunce tra il 13 e il 20 dicembre per detenzione di hashish e vendita a minori.

Questo dimostra che i controlli da parte delle forze dell’ordine ci sono, ma la delinquenza non è ancora stata combattuta a fondo in questa zona della città. Delinquenza che purtroppo ha preso sempre più spazio o che, come ci confermano alcuni autisti Seta presenti in Piazzale Europa, semplicemente si è spostata di qualche metro più in là rispetto a dove era prima, ovvero nel parcheggio scambiatore.

Lo “Skate Park” dovrebbe essere uno dei biglietti da visita di Reggio, frutto di un’opera architettonicamente ben riuscita e dai molteplici significati, così come i due campetti da basket recintati. Una specie di “Cittadella dello Sport” a cielo aperto, poco distante dal centro sportivo di via Agosti e della pista Giannetto Cimurri. Gli sforzi da parte della politica nel tentativo di dare un’immagine diversa alla zona sono indubbi, come confermato dall’abbattimento del muro in viale Ramazzini, dalla creazione del Tecnopolo e dalla nascita del centro interdipartimentale “Intermech”. A oggi, però, questi luoghi sono sempre meno frequentati dai reggiani che, inutile negarlo, temono questo posto e ne stanno a larga, se non per prendere i treni.

Non bastano i numerosi eventi che si sono provati a organizzare, dall’Omi Festival nel padiglione 15 ai “Cantieri Sportivi” d’estate, visti anche come un presidio sociale anti degrado; dalle serate di “Vino e Vinili” alla “Notte Europea della Ricerca, passando per la presentazione ufficiale dell’Ac Reggiana.

Non bastano nemmeno le videocamere e un moderno impianto di illuminazione.

Tra cocci di bottiglia di vetro per terra, hashish nascosto tra le aiuole dei parcheggi e musica a tutto volume dalle casse situate negli zaini di questi che sembrano essere i padroni della piazza, Piazzale Europa non è ad oggi sicura e soprattutto attraente.

Chi parcheggia o percorre il nuovo sottopasso che porta direttamente ai binari, lo fa guardandosi attorno e magari abbassando gli occhi, per non dare troppo nell’occhio ed evitare spiacevoli incontro.

«Qui la sera non si può stare» ci dicono alcune persone da Seta, anche perché questi balordi spesso senza fissa dimora hanno poco da perdere e approfittano delle ore più buie per aumentare gli affari legati alla droga. C’è anche, è il caso di qualche dipendente del Tecnopolo, che parla di situazione «nettamente migliorata» rispetto al passato. Dopo pochi minuti e avanti a noi, un ragazzo di provenienza straniera si isola e prepara le dosi in attesa dei prossimi clienti, mentre nel campetto da basket due ragazzi tirano due calci a pallone.

In quella che doveva essere un’oasi cittadina, a misura dei ragazzi e delle famiglie, nulla sembra funzionare come da programma.

D’altronde, i botti di Capodanno, da queste parti, non rispettano il calendario.