Gazzetta di Reggio

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La chiesa in via San Carlo pronta a ospitare il Presepe di Beltrami

Luciano Salsi
La chiesa in via San Carlo pronta a ospitare il Presepe di Beltrami

Reggio Emilia: c’è un accordo tra Comune e Diocesi. L’autore: «Servirà molto impegno»

05 gennaio 2024
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Reggio Emilia Rimangono molti se e molti ma. Tuttavia sembra che finalmente sia stato trovato il luogo in cui fare risorgere il presepe di Giancarlo Beltrami, che tanti rimpiangono dopo lo sfratto dalla canonica di San Nicolò disposto nel 2012 dal parroco Franco Ranza. È la chiesa sconsacrata dedicata ai Santi Carlo e Agata, in via San Carlo, che prima del Covid era utilizzata per ospitare mostre e concerti. Attualmente vi sono in corso i lavori di miglioramento sismico e rafforzamento delle coperture danneggiate dal terremoto del 2012, ma se ne prevede il completamento nel prossimo mese di marzo. Allora, se le intenzioni si concretizzeranno, vi potrà avere inizio la ricostruzione dei diorami che rappresentavano scene della Natività e dei Vangeli ambientate in paesaggi rurali ottocenteschi tipicamente reggiani o nella Terra Santa dei tempi di Gesù. Su questa soluzione convergono la Diocesi, proprietaria dell'edificio, e il Comune, che s'impegna nella gestione museale e nella valorizzazione dell’opera. Giancarlo Beltrami reagisce con grande soddisfazione e un briciolo di sorpresa.

«È una bella notizia – dichiara – che mi rende felice e mi desta un po' di meraviglia, poiché non ero al corrente dell'accoglimento di questa idea. Ne avevamo parlato tempo fa, ma senza arrivare alla definizione di un progetto».

Il Comune riferisce: «La proposta, di grande soddisfazione per le parti interessate, è stata presentata la scorsa primavera al signor Giancarlo Beltrami dal sindaco Luca Vecchi, dall’arcivescovo monsignor Giacomo Morandi e dall’assessora alla Valorizzazione del centro storico, Mariafrancesca Sidoli». Il diretto interessato conferma la gratificazione ma anche le perplessità allora manifestate: «Il mio presepe – sottolinea – ha sempre avuto sede nel centro storico e non ho mai accettato altre collocazioni. Sotto questo profilo la chiesa di San Carlo va benissimo, ma è molto ricca di statue e stucchi di grande valore che sarebbero almeno in parte coperti dai fondali del mio presepe, alti fino a quattro metri. Inoltre bisogna considerare che in questi undici anni le scenografie sono andate in gran parte distrutte. Per ricostruirle occorreranno molto lavoro materiale e molto impegno da parte mia».

In effetti si tratta di un'opera di artigianato artistico creata e arricchita nel corso di mezzo secolo da Beltrami e dal suo unico prezioso collaboratore, il falegname Luciano Cosentino. «Non ho mai avuto al mio fianco – spiega il presepista – una équipe che mi potesse sostituire nel rifacimento dei diorami». Ciononostante l'amministrazione municipale e la Diocesi sono fiduciose. Hanno attivato a tale scopo una rete di sostenitori privati, i quali – chiarisce l'amministrazione municipale – si sono offerti di supportare anche economicamente i lavori che eventualmente si rendessero necessari, potendo contare altresì sulla spontanea collaborazione di artigiani, tecnici e altre figure necessarie a un completo ripristino degli elementi compositivi dello storico diorama, qualora l’operazione trovasse pieno compimento».

Peraltro non è incoraggiante il fallimento del progetto di ricomporre il presepe nel seminterrato dei chiostri di San Pietro. L'assessora Sidoli promise il riallestimento entro il Natale 2021, dopo che il consiglio comunale aveva approvato all'unanimità una mozione in tal senso.

Il piccolo edificio religioso dedicato ai santi Carlo e Agata ha avuto origine nel nono secolo. Nel diciassettesimo fu completamente rifatto nelle forme che da allora si sono conservate. «Presenta – scrive il Comune – un interno barocco, con stucchi e statue di grande pregio che lo rendono scenografico, arioso e particolarmente raffinato. Così lo vollero il progetto del celebre architetto Bartolomeo Avanzini, collaboratore del Bernini e autore fra l’altro dei Palazzo ducali di Modena e Sassuolo e di gran parte del Vescovado di Reggio Emilia, e la direzione dei lavori dell’architetto Girolamo Beltrami». L'assessora Sidoli e Giovanni Rossi, vicario generale della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, motivano così la decisione: «Abbiamo lavorato con spirito di comunità per consegnare una proposta di ripristino permanente dell’opera e un impegno sul futuro per la sua valorizzazione e fruizione non solo per il periodo delle festività natalizie. Immaginiamo ad esempio, che questa pregevole opera possa essere al centro di collaborazioni didattiche con le scuole, professionali con le associazioni di artigianato e possa essere visitabile durante i principali eventi cittadini nel corso dell’anno».l