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Daspo al padre di Shpendi: ha aggredito il portiere Rinaldi

Daspo al padre di Shpendi: ha aggredito il portiere Rinaldi

Il provvedimento della questura di Cesena dopo l’aggressione al reggiano: «Condotte simili non devono ripetersi». Romagnoli senza pubblico per una gara

10 gennaio 2024
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Reggio Emilia Daspo di 3 anni per Liman “Alex” Shpendi, autore domenica pomeriggio dell’invasione di campo e del tentativo di aggressione al portiere reggiano dell’Olbia, Filippo Rinaldi, appena dopo il fischio finale della sfida fra Cesena e la formazione sarda, in Serie C. Il provvedimento ai danni del padre della punta dei romagnoli Cristian Shpendi è stato disposto dal questore di Forlì-Cesena Claudio Mastromattei.

Nel dispositivo, che vieterà dunque a Shpendi senior l’accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive e amichevoli in Italia e all’estero, si legge che «grazie alla visione delle immagini del sistema di video-sorveglianza dell’impianto sportivo è stato possibile ricostruire le dinamiche dei fatti e stabilire che Liman Shpendi al termine dell’incontro, dopo aver invaso il terreno di gioco, si è avventato contro il portiere dell’Olbia Filippo Rinaldi, con l’intento di colpirlo con un pugno al volto. Solo grazie all’intervento di un presente, Shpendi falliva dal suo proposito, arrivando a colpire soltanto al braccio il giocatore. Alla base del gesto la convinzione che Rinaldi fosse responsabile di aver procurato una contusione al figlio a seguito di un intervento durante l'attività di gioco».

Si legge ancora: «Per i fatti accaduti il padre del giocatore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di scavalcamento e invasione di campo e per percosse, benchè le parti offese non abbiano inteso presentare al momento formale querela.

Alla base dell’adozione del Daspo vi è la ritenuta gravità del gesto, avvenuto nel corso di un evento sportivo di grande visibilità, e l’esigenza di impedire che condotte simili possano ripetersi in altre manifestazioni sportive». Interrogato in commissariato, lunedì mattina Shpendi senior si era scusato per l’accaduto: «So di avere deluso tante persone, ho visto mio figlio sanguinante a terra con l’altro giocatore che gli dà una botta da dietro pensando non si fosse fatto nulla e come padre sono uscito di testa».

Per tre anni, dopo quanto avvenuto, Alex Shpendi quindi potrà seguire solo in tv le partite dei suoi figli, i gemelli Cristian e Stiven, il primo del Cesena, il secondo dell’Empoli, entrambi under 21 della nazionale albanese.

Quanto al Cesena, è stata considerata responsabile oggettiva dell’episodio. Il giudice sportivo ha quindi multato il club romagnolo con mille euro di ammenda e con una gara a porte chiuse nel prossimo turno casalingo.

Rinaldi non ha presentato al momento formale querela sull’episodio, su cui lunedì si erano espresse le due squadre. Il Cesena aveva «stigmatizzato con fermezza il comportamento del familiare del proprio tesserato», l’Olbia aveva definito «intollerabili» avvenimenti di questo tipo.

Cresciuto a Cavriago, dove tutti lo descrivono come un ragazzo d’oro, Filippo Rinaldi è nato a Montecchio il 4 dicembre 2002. Il portiere, ora 21enne, ha mosso i primi passi nel Celtic Pratina prima dell’approdo al Parma, società ancora in possesso del suo cartellino con un contratto sino al 2026: dopo la trafila nelle giovanili ed essere entrato anche nel giro della prima squadra (pur senza debuttare), Filippo ha cominciato a farsi le ossa in serie C: Montevarchi nel 2021/2022 (9 presenze e 15 gol subiti), Piacenza lo scorso campionato (22 presenze e 30 reti incassate) prima di approdare all’Olbia, dove è sempre stato schierato dal via: nonostante la formazione gallurese sia penultima, il reggiano è comunque sempre tra i più positivi, come dimostrato dai voti delle pagelle di siti e quotidiani. Lo scorso ottobre Rinaldi è stato convocato nella Nazionale Under 21 di Nunziata per la gara Italia-Norvegia; in precedenza, nel 2019 aveva preso parte al Mondiale Under 17 in Brasile (argento azzurro). Coi “ducali” ha avuto modo di allenarsi per pochi giorni accanto a un mito come Gigi Buffon. L’obiettivo è quello di confermarsi scalando gerarchie e categorie. Il sogno, come dichiarato dallo stesso cavriaghese, si chiama Premier League, provando a ripercorrere le orme di Vicario oggi al Tottenham. 

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