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Centro storico, ecco la vigilanza dinamica dedicata: «Unire le forze contro il degrado»

Nicolò Valli
Centro storico, ecco la vigilanza dinamica dedicata: «Unire le forze contro il degrado»

Reggio Emilia: così il prefetto dopo il comitato di sicurezza. Pattuglie mobili nella zona del centro storico

10 gennaio 2024
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Reggio Emilia Si chiama “Vigilanza dinamica dedicata” ed è il tecnicismo che descrive un maggior controllo sul centro storico e la stazione, da via Roma a via Giorgione sino, ovviamente, all’Isolato San Rocco. Sei ore di turno fisso, con passaggi frequenti da una zona critica all’altra e ritorno. Obiettivo, avere una visuale completa di tutte le zone giudicate più a rischio. No all’esercito e alla pattuglia ferma 24 ore, almeno per il momento. Questo in sostanza, il riassunto della riunione fiume in prefettura, dove ieri mattina si è riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza voluto dal prefetto Maria Rita Cocciufa, a cui hanno partecipato anche il sindaco Luca Vecchi, il questore Giuseppe Maggese, il colonnello dei carabinieri Andrea Milani, il comandante polizia locale, Stefano Poma, e Ivan Bixio comandante provinciale della Guardia di finanza. In pratica, ha spiegato il colonnello Milani, comandante provinciale dei carabinieri, ci sono «una serie di obiettivi ritenuti più sensibili rispetto ad altri dove saranno dedicati dei servizi, sia fissi sia mobili: questo è il concetto strategico. Abbiamo tutto il resto della città che ha esigenze di sicurezza a cui noi dobbiamo rispondere in modo adeguato». I servizi daranno «una maggiore attenzione rispetto a quella già ampia garantita in centro e in stazione. Un incremento e una presenza visibile e tangibile in quelle aree che sono emerse come particolarmente sensibili in questo ultimo periodo».

Il confronto, giudicato da tutti come utile e positivo, è stato suddiviso in due parti: alla prima hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni culturali come Mondinsieme e delle comunità islamiche; la seconda, invece, è stata riservata esclusivamente alle autorità civili e militari che hanno dibattuto su come porre un rimedio al problema sicurezza.

«Ci siamo trovati tutti d’accordo per un modello operativo più stringente – le parole del prefetto al termine dell’incontro – dovremo necessariamente avere più presenze in alcune zone della città come stazione e centro storico. A breve verrà organizzato in questura un tavolo tecnico per limare i dettagli e cominciare a intervenire: servirà grande collaborazione da parte delle forze dell’ordine, ma anche da parte degli stessi cittadini».

Una specie di gioco di squadra, in sostanza, in cui ognuno fa la propria parte per limitare il degrado e contrastare gli episodi di violenza. Lo dovranno fare i residenti, chiamati a contattare immediatamente le forze dell’ordine ogni qual volta vedano episodi ambigui, lo dovranno fare soprattutto gli stessi carabinieri e polizia. Il questore Maggese ha già promesso molti più controlli sino alle 24, poi spazio ai passaggi notturni di routine delle pattuglie. Questo per avere sempre un occhio su alcune aree bersagliate, facendo da deterrente alle intenzioni negative dei ragazzini. «La nostra azione è sempre stata immediata, gli autori degli episodi di vandalismo e microcriminalità sono sempre stati individuati» ha precisato Maggese, prima che il prefetto si soffermasse sul tema delle baby gang.

«Dietro le azioni di questi ragazzi si nasconde tanta rabbia, dobbiamo lavorare per far sì che questi giovani conoscano altri modi di esprimersi rispetto a devastazione e bullismo». E qui il prefetto ha passato la palla al sindaco Luca Vecchi, con il Comune chiamato ad organizzare eventi e proporre occasioni stimolanti di confronto: «Come Comune adotteremo ordinanze precise come il divieto di assumere alcolici; abbiamo inoltre potenziato il sistema di telecamere in alcune zone periferiche come Gavassa e San Bartolomeo, mentre parallelamente lavoreremo per sottoscrivere quella convenzione con molte associazioni del terzo settore della zona stazione. Un passaggio necessario, dallo sport agli oratori, per capire come e dove muoversi andando a recuperare questi ragazzi. Infine, prosegue il nostro ascolto delle esigenze dei commercianti del centro storico. Cerchiamo di portare positività anche in zone dove obiettivamente esiste qualche problema». Eccolo, allora, il frutto della riunione: da un lato l’azione immediata di contrasto con l’aumento delle forze dell’ordine in campo; dall’altro, lo sguardo al futuro puntando sulla cultura nella speranza di migliorare il quadro generale. «Reggio è una città che nel complesso rimane sicura. Dobbiamo lavorare per fare in modo di ovviare a questi comportamenti che saltuariamente si presentano. La sicurezza riguarda tutti, dai cittadini reggiani a quelli stranieri residenti nel nostro territorio. Lo Stato c’è – ha concluso a Cocciufa – sarà una sfida ardua e complicata. Noi ce la metteremo tutta, ma per vincerla servirà il contributo o da parte di tutte le forze in campo». 

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