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Pestano un passante perché non paga le birre I due sono già liberi

Pestano un passante perché non paga le birre I due sono già liberi

Un 27enne e un 36enne scarcerati col divieto di dimora

10 gennaio 2024
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Reggio Emilia Hanno ammesso la colluttazione ma negato la rapina aggravata in concorso: secondo la versione dei due imputati il telefonino è stato preso per errore in quanto quello che l’ha preso era convinto che fosse caduto all’altro nel parapiglia. Questa la versione dei due imputati magrebini – un 27enne e un 36enne – arrestati sabato sera in zona stazione dopo aver pestato a calci e pugni un passante, “colpevole” di essersi rifiutato di pagare loro da bere e per di più rapinato del cellulare.

Domenica scorsa, in pieno giorno, gli agenti delle Volanti di Reggio Emilia erano intervenuti a seguito di una segnalazione di un’aggressione in corso tra due persone senza fissa dimora ai danni di un terzo. Arrivati immediatamente sul posto, i poliziotti avevano trovato il malmenato: secondo il racconto del passante, il ferito era stato fermato per strada da due sconosciuti, entrambi extracomunitari e abituali frequentatori della stazione. I due, dopo aver cercato invano di farsi pagare delle birre gratis, sono ricorsi alle maniere forti, sferrando calci e pugni all’uomo che continuava a rifiutarsi di comprare loro gli alcolici. Non paghi del pestaggio, i due hanno strappato al poveretto il cellulare per poi scappare con il maltolto.

Grazie al sistema satellitare del telefonino, nel giro di qualche minuto la polizia ha subito rintracciato gli aggressori, finiti in manette per il reato di rapina aggravata in concorso.

Ieri mattina il 27enne e il 36enne sono stati scortati dai poliziotti dal carcere di via Settembrini in tribunale a Reggio, per essere sottoposti all’udienza di convalida. Gli imputati, entrambi difesi dall’avvocato Cristina Reda, sostituita dalla collega Federica Ghesini, hanno risposto alle domande fornendo la loro versione dei fatti: in sostanza hanno ammesso di aver fatto ricorso alla violenza, ma hanno cercato di minimizzare le circostanze e soprattutto hanno negato l’accusa più grave, quella della rapina.

Il pm Maria Rita Pantani ha chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere sottolineando la pericolosità sociale dei soggetti i quali, essendo senzatetto, vivono di espedienti; mentre la difesa ha sostenuto una misura meno afflittiva. Il giudice per le indagini preliminari Dario De Luca ha convalidato l’arresto riservandosi di decidere.

La decisione è arrivata qualche ora dopo: il giudice ha disposto il divieto di dimora a Reggio Emilia e nell’intera provincia. Significa che i due sono già liberi, ma se in futuro verranno pizzicati di nuovo sul territorio torneranno dietro le sbarre.