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«Mio figlio aveva le convulsioni e il 118 non ha inviato i soccorsi»

Adriano Arati
«Mio figlio aveva le convulsioni e il 118 non ha inviato i soccorsi»

Casina La denuncia amara dell’assessore Alessandro Torri Giorgi

11 gennaio 2024
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Casina «Se abiti in una frazione non si ha diritto alla sanità». È densa di amarezza la riflessione di Alessandro Torri Giorgi, residente a Cortogno di Casina, dopo la lunga giornata passata il giorno dell’Epifania a fianco del piccolo figlio, alle prese con una crisi epilettica. Torri Giorgi, ingegnere gestionale e assessore a Casina, si è trovato alle prese con una serie di incomprensioni su indirizzi e località con il centralino del 118, una questione che ha rischiato di allungare non poco i tempi di arrivo dell’ambulanza partita dalla sede della Croce Rossa di Casina. Solo una chiamata diretta alla Cri ha permesso di sciogliere l’equivoco e di accelerare il soccorso, spiega. Ma cosa è accaduto, nel dettaglio?

«Sabato 6 gennaio mio figlio ha avuto una crisi epilettica, primo evento in assoluto – racconta –. Era non cosciente e cianotico con convulsioni. Messo in posizione di sicurezza chiamiamo il 118. Qua inizia la nostra disavventura. Comunico all’operatore il quadro clinico, gli dico che l’ho messo su un fianco e lascio l’indirizzo per il quale richiedo l’intervento. Cosciente del fatto che gli operatori della Croce Rossa utilizzano Google Map, gli fornisco l’indirizzo presente su Google», racconta.

E cosa accade? «Chiedo all’operatrice di ripeterlo: oltre a dirmelo sbagliato invece che scrivere Casina aveva scritto Reggio Emilia. Glielo ripeto, e lei continua a ripeterlo sbagliato, addirittura nel numero 134 invece del 34 da me comunicato. La telefonata durata circa cinque minuti, con il risultato che alla fine l’operatrice ha segnato comunque l’indirizzo sbagliato e mi ha sbattuto il telefono in faccia», afferma.

Per Torri Giorgi, «l’indirizzo segnato dall’operatrice avrebbe mandato gli operatori della Croce Rossa tra Vercallo e Ceredolo de’ Coppi (nella stessa vallata di Cortogno ma diversi chilometri dopo, già nel territorio di Canossa, ndr) invece che a Cortogno».

A quel punto, la decisione di provare un’altra strada, rivolgendosi alla Cri: «Allarmato, mio figlio era ancora privo di coscienza e in preda alle convulsioni, chiamo direttamente la Croce Rossa di Casina per comunicare l’indirizzo corretto». Il mezzo sanitario arriva, presta le prime cure e provvede al trasporto del bimbo in breve tempo. «Totale tempo di intervento di 16 minuti, da quando mi hanno risposto dal 118 a quando gli operatori sono arrivati. Questo è un problema, perché se su un codice rosso ci si impiegano 16 minuti, dei quali la metà consumati dal 118 per mandarmi i soccorsi, si rischia che l’ambulanza arrivi troppo tardi», ragiona Torri Giorgi. E precisa: «Naturalmente la critica non è nei confronti della Croce Rossa, ma della centrale operativa, dove un operatore davanti a un codice rosso ha ben pensato di perdere tempo senza inviare i soccorsi. Tutto bene quel che finisce bene, ma se questo è il servizio del centro operativo non sono certo che possa andare sempre bene».l

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