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L’indagine

Generazione Z e alimentazione tra “sregolati” e “pacificati”

Generazione Z e alimentazione tra “sregolati” e “pacificati”

L’Osservatorio di Cir Food: «Giovani consapevoli con margini di incertezza»

13 gennaio 2024
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Reggio Emilia Il cibo durante le festività rappresenta sempre un momento di gioia e convivialità, senza badare troppo alle calorie. All’arrivo del nuovo anno, tuttavia, sempre più persone, stanche degli eccessi a tavola, decidono di tornare a occuparsi del proprio benessere programmando una dieta o il ritorno a un regime alimentare equilibrato e sano. Ciò avviene anche e soprattutto per coloro che appartengono alla Generazione Z, giovani nati tra 1997 e il 2012.

Il rapporto con il cibo e la ristorazione

Secondo la ricerca “Gen Z: il rapporto con il cibo e la ristorazione. Numeri e tendenze” condotta da Ipsos per l’Osservatorio Cirfood District, proprio questa generazione risulta attenta a ciò che mangia: il 73% degli intervistati prova soddisfazione per il proprio peso e il 67% per la forma del proprio corpo, grazie all’attività sportiva svolta e al rapporto con la nutrizione, basata su alimenti semplici (36%), prodotti Made In Italy (38%) e sostenibili (27%). Per questa fascia di popolazione, l’alimentazione è una leva per migliorare la propria salute (22%) e per ricaricare le energie. Tuttavia, la stessa ricerca delinea, al contempo, le “Community of sentiment”, ossia i differenti cluster entro cui rientrano i giovani in base al loro reale rapporto con il cibo, approfondendone il vissuto giornaliero che, in alcuni casi, si differenzia da quanto da loro dichiarato in precedenza. Lo studio definisce quattro aree: i pacificati (44%), il cui rapporto con l’alimentazione è sereno, gli sregolati (25%) in conflitto con la propria immagine, i compiaciuti (16%) attenti alla cura del corpo, con una nutrizione informata e naturalista e gli esigenti (15%) che prediligono alimenti salutari o che mangiano in modo monotematico.

La dicotomia

Dalla ricerca emerge una fotografia dicotomica di questa generazione che vede un rapporto incerto tra giovani e nutrizione, ma che, allo stesso tempo, vede la Gen Z consapevole dell’importanza ricoperta dal cibo per la socialità, anche in ottica sostenibile.

«Ascoltare, comprendere e analizzare i comportamenti delle persone e anticipare i nuovi trend è fondamentale per un’impresa come Cirfood che ha la responsabilità di servire 100 milioni di pasti all’anno. In questa occasione abbiamo indagato il rapporto tra cibo e Gen Z, il target più importante da conoscere e capire per immaginare e progettare il futuro», spiega Daniela Fabbi, direttore comunicazione e marketing Cirfood.

Tante sfumature

Le community sono a loro volta contraddistinte da divisioni interne. Gli sregolati si distinguono tra “gli scombinati” (15%), “i fast burger e delivery fan” (9%), e “gli incamminati” (8%), in conflitto con il proprio corpo, sospinti verso l’alimentazione fast e a rischio disturbi alimentari. Gli esigenti si suddividono in “brandizzati carnivori” (8%), “fashion body” (5%), “poeti maledetti del cibo” (6%), in conflitto con il cibo, selezionano solo gli alimenti che fanno bene al corpo o sono monotematici sugli alimenti che mangiano. I compiaciuti sono ripartiti tra “Curvy disincantati” (7%), “bio maniacali” (7%) e “vetrinizzati” (6%), stanno bene con loro stessi, scelgono con attenzione e cura cosa mangiare e curano il proprio corpo con l’obiettivo di metterlo in mostra. I pacificati si articolano tra “body impegnati” (22%), “conviviali esistenziali” (22%) e “anti-fashion”(13%), amano la cucina di casa, vivono il cibo come momento di relazione e si concedono delle digressioni. l

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