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Il tesoro sacro di un ex professore «Cento Bibbie per trovare la pace»

Il tesoro sacro di un ex professore «Cento Bibbie per trovare la pace»

Alfredo Montanari svela i segreti della sua collezione di libri antichi

16 gennaio 2024
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Siamo state ospitate in modo caloroso e accogliente dal professor Alfredo Montanari, ex docente del nostro liceo, che con tanta felicità ci ha raccontato delle sue passioni e prevalentemente di quella più particolare: le bibbie antiche. Una passione coltivata negli anni e che ancora oggi cresce nel suo cuore e nelle sue librerie. A continuare questo racconto sarà proprio lui.

Come è nata la sua passione per la Bibbia?

«Vengo da una famiglia religiosa, mio zio era prete, poi crescendo mi sono iniziato a chiedere i perché della vita come soffrire, stare male: un periodo che passano tutti, sia giovani che adulti, lasciando un vuoto profondo che portava alcuni a consolarsi con le droghe. E questo mi opprimeva. Oggi cerco di aiutare i giovani che passano questa situazione, ma a quel tempo cercavo la verità che anche la filosofia sperava di trovare, perché il dilemma è proprio questo: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Se esiste Dio voglio conoscerlo, altrimenti a cosa serve un Dio che è lassù? A niente. Ma il mio percorso è iniziato precisamente quando qualcuno mi ha dato un opuscolo con un vangelo e mi ha detto: “Se cerchi Dio dovresti partire dal suo libro d’eccellenza”. Ho quindi iniziato dal Vangelo di Giovanni, mi ha toccato il cuore con il passo che dice: “Io vi darò la mia pace” non una pace terrena – quella non esiste e non basta – bensì la pace interiore».

Quante Bibbie antiche possiede oggi?

«Ne ho tantissime, penso sugli 80-100 pezzi».

Come se le procura?

«In diversi posti, a volte le reperisco a “Mercante in Fiera” a Parma. Ma giro un po’ per mercatini in tutta la Regione, anche a Reggio sono riuscito a trovare qualcosa. Pensate che in una mostra di libri antichi ho trovato un pezzo rarissimo della mia collezione: una Bibbia del 1641. E a Modena, la direttrice dei musei mi ha donato quella con più valore, la prima del Diodati (1607) che è riuscita a scampare all’Inquisizione».

A quanto si aggira il valore della sua collezione?

«Le Bibbie costano molto, pensate che quelle che ho acquistato recentemente si aggirano intorno ai 2000-3000 euro».

Lei le legge tutte per notare solo le differenze o per altro?

«Mi entusiasma notare le piccole differenze di traduzione. Io da piccolo feci la scuola dalle suore e credetemi che mi dissero tante cose sbagliate. San Paolo scrisse: “Quando uno parla da parte di Dio, lui parla e gli altri giudichino” e infatti quando gli altri parlano io devo giudicare se è giusto o sbagliato e così si dovrebbe fare per qualsiasi cosa, bisogna sempre andare a controllare e non dare tutto per vero».

Come mai ha deciso di insegnare “design dell’oreficeria” al Chierici, e non magari religione?

«Innanzitutto per fare religione bisogna essere prima di tutto cattolici, io sono cristiano; in più serve avere il permesso del vescovo e aver fatto teologia. Io non ho studiato teologia ma mi sono appassionato all’arte da adolescente. Per me l'arte deve essere “gloria di dio” come disse Albrecht Dürer. L’arte è bellezza, sintesi, musica, sensibilità. Io adoravo insegnare anche pittura, insegnare gli accordi di colore, l’eleganza del segno e la stessa cosa anche nei gioielli».

Nei suoi quadri fa trasparire anche il suo credo o no?

«Durante la mia gioventù dipingevo molte immagini sante: Madonne, Papi, Cristi… ma poi lessi il secondo comandamento, che dice di non fare “scultura o immagine alcuna delle cose che sono lassù in cielo quaggiù in terra”. Ed era proprio quello che facevo io, così ho smesso per essere coerente».

Lucia Gaudino
Ru Lin Huang
Lucia Zizzi

Studentesse del liceo Chierici