Gazzetta di Reggio

Reggio

L’intervista

Marco Benini, professione pet detective «Quando abbiamo visto Jackie ho pianto»

Serena Arbizzi
Marco Benini, professione pet detective «Quando abbiamo visto Jackie ho pianto»

Il racconto delle ricerche rocambolesche pilotate dall’alto al buio, tra i rovi

16 gennaio 2024
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San Polo «Giorgia è stata molto coraggiosa: ha dovuto affrontare molti ostacoli e, alla fine, insieme, ce l’abbiamo fatta. Abbiamo a che fare con dolore delle persone. Ci stanno a cuore etica e professionalità, valori imprescindibili». Vive con grande trasporto ed emozione ogni salvataggio, Marco Benini di Milano, pet detective con l’utilizzo dei droni termici che spiega come ha scelto di intraprendere questa strada che lo ha portato fino a San Polo, ad aiutare Giorgia Picariello nel riabbracciare Jackie. «Da educatore cinofilo avevo già contribuito a ritrovare tre cani – racconta Marco –. Poi ho vissuto la gioia di ritrovare Mora, che si era persa a Reggio Emilia, partecipando alla squadra di ricerche. Ho vissuto di persona l’inferno attraversato da chi perde accidentalmente un cane. Da lì è nata l’idea: con il mio mentore, Marco Fanti, di Bologna, che mi ha insegnato tantissimo, collaboriamo in questa forma di ricerca, caratterizzata dall’utilizzo del drone termico, dotato di un sensore di ultima generazione che fa vedere le differenze di calore tra il corpo dell’animale e l’ambiente circostante. Nel caso specifico di Jackie, il drone era in volo e c’erano rovi alti metri. Il drone rilevava tutte le forme di vita, principalmente conigli, in quel punto. Poi si è vista la sagoma dell’animale, una forma troppo acciambellata. Abbiamo acceso un faro su di lei, per poi far entrare in funzione la camera normale del drone che ci ha permesso di identificare la sagoma: era Jackie con la pettorina indosso». Il drone ha trasmesso le coordinate Gps del cane e ho guidato la proprietaria dall’animale. «Piangevo come un bambino, mentre gridavo a Giorgia: “Brava, brava” – aggiunge Marco –. Lei, mossa dall’amore enorme per il suo cane è riuscita a riabbracciarlo». Il drone termico nasce per la ricerca e il soccorso delle persone disperse. La sua applicazione si rileva, come nel caso di Jackie, molto efficace anche per ritrovare in particolare i cani.  l

S.A.