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Trasporto pubblico nel caos

«Tagliare le corse è un segno di resa»

«Tagliare le corse è un segno di resa»

Cgil provinciale e Filt contro la decisione dell’Agenzia della mobilità

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Reggio Emilia «La scelta dell’Agenzia per la mobilità di operare un taglio delle corse del trasporto pubblico locale è un errore che sancisce la resa del sistema pubblico del trasporto locale, che rinuncia così a risolvere i pur ben noti problemi e disservizi che già colpiscono l’utenza con una decisione che se possibile li aggrava».

Cosi Cgil e Filt intervengono su un provvedimento che «di fatto nasconde i problemi sotto il tappeto e li istituzionalizza rinunciando a quel ruolo di servizio pubblico che dovrebbe puntare ad un sistema di trasporto in grado di dare alla cittadinanza un modello efficiente ed efficace di mobilità urbana alternativo a quello dell’auto privata».

Per il sindacato la soppressione di alcune corse pomeridiane (dalle 15, solo su alcune linee urbane) a partire da lunedì 22 gennaio, che come ha sottolineato l’Agenzia della mobilità è avvenuta alla luce delle forti criticità manifestate da Seta circa la situazione del personale di guida, «certifica che il sistema di trasporto pubblico viene inteso come mero strumento di mobilità per gli studenti da e verso le scuole, ma rinuncia in toto a dare un servizio utile ed attrattivo al resto della popolazione».

Inoltre, «che le istituzioni accettino passivamente di ridurre il servizio di corse urbane nel primo pomeriggio è un arretramento non immaginabile». Un commento, questo, che arriva dopo che l’Agenzia della mobilità ha evidenziato che tale piano di riduzione temporanea è stato oggetto di condivisione con gli enti locali nell’assemblea dei soci dell’agenzia, tenutasi il 22 dicembre, nella quale è stata concordata la sua attivazione solo in caso di estrema difficoltà del gestore ad effettuare il servizio programmato.

«In questo modo chi dovrà spostarsi in fasce orarie diverse da quelle scolastiche sarà sempre più costretto all’utilizzo del mezzo privato, con conseguente impatto sull’intera mobilità cittadina, sulla qualità dell’aria e con buona pace di coloro che proclamano di volere una Reggio sempre più “green” e a misura d’uomo, moderna anche dal punto di vista dei servizi di mobilità – rincara il sindacato – insomma, un modello di trasporto pubblico locale ancorato al passato e che condanna inevitabilmente chi non può utilizzare neppure il mezzo privato a dover rinunciare alla mobilità come servizio considerato tra i minimi essenziali».

Per Cgil e Filt, inoltre, il taglio delle corse «potrebbe comportare un ulteriore peggioramento dei turni di lavoro, con allungamento dei nostri orari e il rischio, più che reale, che le dimissioni degli autisti aumentino e il problema si avviti in una spirale senza uscita». «Ci risulta infine che molte delle corse tagliate saranno quelle degli operatori “su concessione”, questo dimostra che la strada è la reinternalizzazione di tutto il servizio. Siamo alla resa della politica, alla vittoria di chi considera il servizio pubblico come fallimentare ed ha in mente un modello di società che non garantisce servizi a coloro che ne avrebbero davvero bisogno».l

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