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Lettera aperta

Il dramma dei senzatetto in stazione: «Basta con la strage degli invisibili»

Il dramma dei senzatetto in stazione: «Basta con la strage degli invisibili»

L’appello lanciato da otto associazioni reggiane: «Posti letto e pasti caldi per chi ne ha bisogno»

21 gennaio 2024
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Reggio Emilia «Non possiamo assistere passivamente alla strage degli invisibili che avviene sotto gli occhi di noi tutti, delle autorità civili e religiose. Diciamo no all’indifferenza». Una lettera aperta e un appello accorato ai reggiani. È quanto lanciato da un gruppo di otto associazioni reggiane che si occupano di fragilità e accoglienza. Un documento che reca la firma dell’Associazione Gruppo Laico Missionario (Glm) Reggio Emilia, di Avvocato di Strada Reggio Emilia, dell’associazione Partecipazione Reggio Emilia, di Città Migrante Reggio Emilia, dell’associazione Passaparola Reggio Emilia, de La Nuova Luce Reggio Emilia, della cooperativa Sociale La Vigna Reggio Emilia e della Cooperativa Vivere la Collina Reggio Emilia.

«Ci inseriamo nel dibattito sollevato in merito agli ultimi episodi di violenza e ai tre decessi avvenuti in zona stazione negli ultimi mesi – scrivono i firmatari – In particolare ci riferiamo all’uccisione di Amrik, causata, come riportato dai giornali, da una lite per il possesso di una coperta o forse per un posto per dormire». Secondo i firmatari, «tutti gli episodi riportati, generano nei cittadini un allarme che invoca sicurezza, intesa come aumento di misure securitarie: aumento di videosorveglianza, presidi fissi in certe zone delle forze dell’ordine, fino a richiedere di schierare l’esercito. Pensiamo che sia necessario e urgente rispondere al bisogno legittimo di sicurezza, utilizzando altri mezzi e strumenti che potrebbero avere un impatto diverso sulle persone che vivono l’esclusione, la grave marginalità, la vita di strada. Di conseguenza potrebbe nascere nei cittadini una percezione diversa circa la sicurezza».

Sono diverse le proposte avanzate dalle associazioni. «Vorremmo dire che la cosiddetta “bonifica dei territori”, si potrà realizzare solo se si metteranno in campo politiche di sostegno e di prossimità nei confronti delle persone senza dimora: luoghi caldi nei quali sostare; posti letto sufficienti a coprire il bisogno di tutte/i; servizi indispensabili quali sanitari e docce; accompagnamento a possibili percorsi di uscita dalla marginalità ed esclusione. Ci vuole un’intera città in movimento all’altezza delle dichiarazioni con i fatti e non solo a parole: “Reggio città delle persone” di tutti coloro che la abitano e la vivono».

I firmatari ricordano che «varie associazioni tentano di alleviare le sofferenze di questo popolo senza casa e senza diritti, consapevoli che pasti caldi, distribuzione di coperte ed indumenti, rispondono solo ad una piccola parte dei bisogni primari, manca ancora tanto». E propongono alcune soluzioni: «Date le basse temperature registrate in queste ultime settimane, a fronte del fatto che il Comune di Reggio non è riuscito ad attivare ancora i posti letto previsti per l’inverno, perché non sollecitare la protezione civile affinché vengano urgentemente approntati posti letto in palestre o al Mirabello come già accaduto nel 2018? Senza misure adeguate, potremmo trovarci a piangere qualche homeless assiderato. Chiediamo anche l’intensificazione del lavoro delle unità di strada, antenna attenta nei luoghi frequentati dalle persone senza dimora».

Quindi un appello ai reggiani: «Alle cittadine e ai cittadini di Reggio Emilia che sentono la responsabilità di una convivenza coesa e solidale nel proprio territorio, chiediamo di collaborare alla soluzione delle situazioni di disagio, interpellando i servizi, le associazioni e tutti coloro che possono contribuire al “buen vivir” della città. Solo così si genererà sicurezza – concludono le associazioni – Crediamo che questa sfida sia alla portata della nostra città. Non possiamo assistere passivamente alla strage degli invisibili che avviene sotto gli occhi di noi tutti, delle autorità civili e religiose. Nei primi 15 giorni del 2024, in Italia, ci sono stati 19 decessi tra le persone senza dimora. Diciamo no all’indifferenza». l

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