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«Mi chiamo Vladimir Ilic, in casa mia era tutto rosso»

Serena Arbizzi
«Mi chiamo Vladimir Ilic, in casa mia era tutto rosso»

Tra i presenti anche un partecipante di nome Iosif: «Rappresenta un tributo a Stalin»

22 gennaio 2024
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Cavriago «Mi chiamo Vladimir Ilic, proprio come Lenin. Casa mia sembrava una sede del Pci: era tutto rosso».

Vladimir Ilic Brioschi ha 50 anni e ieri mattina ha raggiunto da La Spezia, insieme a un gruppo di militanti, piazza Lenin a Cavriago per commemorare il centenario dalla morte del politico e filosofo. La sua carta d’identità parla chiaro: si chiama esattamente come il padre della Rivoluzione d’ottobre. E il 50enne, a sua volta, fa parte dello spazio popolare “Officina rossa” di Luni, nella provincia spezzina,

«Sono originario di Bergamo, ma vivo a La Spezia da quasi 20 anni – racconta Vladimir Ilic –. Io credo in questi ideali che mi sono stati tramandati dalla nascita: casa mia sembrava una sede del Pci. Mio padre si vestiva solo di roso e lui nel partito comunista ci ha creduto fino in fondo, anche se era rimasto deluso dagli eventi a livello politico, soprattutto dopo la morte di Berlinguer. Mia madre ha voluto battezzarmi anche se il mio papà non entrava mai in chiesa. Quel giorno, leggenda narra che il prete non volesse battezzare Vladimir Ilic. Mio padre gli rispose: «Battezzo te e lui». Una volta, tornando a casa dagli allenamenti del basket, trovai un murale dedicato a Lenin».

E ieri mattina, tra i partecipanti, ce n’era anche uno di nome Iosif, «in onore di Stalin». E a rendere onore a Lenin. c’è anche chi distribuisce le bottiglie di “Amaro partigiano”, prodotto in tiratura da 10.000 bottiglie con le erbe raccolte nei boschi sopra Sarzana. Le bottiglie escono dalla fabbrica recuperata Ri-Maflow, di Trezzano sul Naviglio, nel Milanese.

Massimo Guadagni è un componente del collettivo che si occupa del vicino museo che ha il compito di coltivare la memoria della Resistenza. «Proponiamo l’amaro nei circoli e nei locali di tutta Italia: contribuisce a diffondere i valori in cui crediamo e da cui siamo uniti. Gli stessi valori che ci hanno motivati a percorrere diversi chilometri per raggiungere questa piazza, di domenica mattina, per questa commemorazione dedicata a Lenin».  l