Gazzetta di Reggio

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La decisione del tribunale del Riesame

Perse il carico e uccise due ragazzi, Francesco Riillo resterà in carcere

Serena Arbizzi
Perse il carico e uccise due ragazzi, Francesco Riillo resterà in carcere

La tragedia avvenne lo scorso 17 novembre a Caprara di Campegine. L’ipotesi di reato a carico dell’uomo è omicidio stradale plurimo con l’aggravante della fuga e della guida senza patente.

23 gennaio 2024
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Reggio Emilia Rimarrà in carcere Francesco Riillo, il 39enne che era alla guida del furgone Iveco che nel tardo pomeriggio del 17 novembre scorso perse il carico di ponteggi che trafisse i due giovani Hicham Outtas, 21 anni, e Anuar Mastaki, 19. Nello schianto è stato coinvolto anche un terzo giovane, ferito seriamente e ritornato presso la propria abitazione in seguito all’intervento eseguito all’ospedale.

L’uomo è stato rintracciato dagli investigatori dopo essere fuggito in seguito all’incidente stradale. Il tragico incidente è avvenuto a Caprara di Campegine.

I tre amici erano a bordo di una Citroen Picasso e viaggiavano sulla Sp 111, l’asse Val d’Enza che collega la rotatoria di Calerno, sulla via Emilia, con il casello dell’A1. Fatale avere incrociato l’autocarro Iveco carico di ponteggi per l’edilizia che viaggiava in direzione opposta.

Il materiale – per cause che saranno valutate dai carabinieri della compagnia di Guastalla che conducono i rilievi – è piombato fuori dal cassone ed è finito sulla strada, schiacciando letteralmente la vettura su cui viaggiavano i tre amici.

Terribile l’epilogo, ma anche gravissima la reazione del conducente dell’autocarro che è fuggito senza prestare soccorso.

I carabinieri lo sono andati a prendere a casa alle 23.30, dopo che le telecamere con sistema Ocr sono riusciti a identificare la targa e arrivare al suo nome: si tratta del 39enne di origine calabrese, Francesco Riillo nato in provincia di Crotone e residente a Montecchio, era senza patente perché già ritirata nell’agosto scorso per guida in stato di ebbrezza. Riillo, una volta raggiunto ha rifiutato di sottoporsi all’alcol test.

Il tribunale del Riesame ha bocciato la richiesta di scarcerazione presentata per Riillo, stabilendo così che rimarrà in cella.

Facendo un passo indietro, al momento della convalida dell’arresto, il giudice Andrea Rat ha disposto che Francesco Riillo rimanesse in carcere, respingendo la richiesta degli arresti domiciliari avanzata dalla difesa. L’ipotesi di reato a carico dell’uomo è omicidio stradale plurimo con l’aggravante della fuga e della guida senza patente. L’uomo non era da solo sul furgone e, in sede di udienza di convalida, ha dichiarato di non avere pesato il carico e di essere scappato dopo l’incidente «perché avevo paura».

L’indagato ha reso dichiarazioni in merito all’accaduto e, secondo le ricostruzioni, avrebbe messo in atto un comportamento non programmando quanto sarebbe accaduto, ma accettando che avrebbe potuto verificarsi.

Rillo, negli ultimi vent’anni, era stato sorpreso più volte alla guida mentre era ubriaco. La difesa sosteneva che si fosse messo al volante convinto di avere l’autorizzazione per potere guidare.

Quanto ipotizzato, in una prima fase, dalla strategia difensiva, era un possibile problema di trasferimento di documentazione tra le due prefetture, quella di Reggio Emilia e quella di Napoli, l’ultima città in cui il 39enne è stato trovato alla guida ubriaco. 

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