Gazzetta di Reggio

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La sentenza

Distrusse l’enoteca, condannato a un anno e mezzo

Ambra Prati
Distrusse l’enoteca, condannato a un anno e mezzo

Il titolare del locale di Scandiano: “Sperava qualcosa di più”

25 gennaio 2024
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Scandiano Per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni personali aggravate, è stato condannato a un anno e mezzo – con la concessione delle attenuanti generiche, ma l’addebito della recidiva – Carmine Mungiguerra, 27 anni, il senzatetto che ha devastato due locali, il primo a Pratissolo e il secondo (l’enoteca “Bruno Parrucca”) a Scandiano. Mentre l’avvocato difensore Sibilla Lipari ha chiesto il minimo della pena, il pm ha domandato un anno e dieci mesi per entrambi gli episodi in continuazione. Il giudice monocratico Sarah Iusto ha accolto la tesi della Procura emettendo la sentenza con lo sconto del rito abbreviato. La pena non è sospesa e dovrà essere scontata per intero, ma il giudice ha concesso la possibilità dei domiciliari, sempreché venga trovato un alloggio consono.

L’11 gennaio Mungiguerra – arrestato tre giorni prima per un fatto fotocopia, e il 18 settembre scorso per resistenza, già colpito da un Daspo urbano (un divieto di avvicinamento a qualsiasi locale) – aveva seminato il panico in piazza Spallanzani. In caserma erano arrivate diverse telefonate allarmate. Al loro arrivo, i carabinieri erano stati aggrediti dall’uomo, ubriaco, poi immobilizzato a fatica dopo che aveva lanciato bicchieri, sedie e tavoli all’interno e all’esterno del locale. Nell’udienza precedente erano stati riuniti i due procedimenti pendenti a carico dell’imputato: quello dell’enoteca e quello a Pratissolo, dove era intervenuta la polizia locale. «Giustizia è stata fatta, ma mi aspettavo di più», ha commentato a caldo Alessandro Zuccoli, il titolare dell’enoteca picchiato assieme al cuoco (ieri ancora con una mano ingessata), presente in tribunale accanto all’avvocato Matteo Marchesini, pur non essendosi costituito parte civile. «Quell’uomo ha lanciato di tutto all’interno del locale dove c’era una ventina di persone, e ha perfino inseguito il dipendente fino in cucina, tentando di sfondare la porta. E se me lo ritrovo di nuovo nel locale una sera? È questo il mio timore. È come se qualcuno venisse a casa vostra sfasciando tutto».

La condanna non è esigua, ma l’esercente sperava in una sentenza esemplare. «Speriamo solo – ha proseguito Zuccoli, non avvezzo alle aule giudiziarie – che questa pena venga effettivamente espiata».

Zuccoli, che è stato oggetto di un’ondata di solidarietà, ha voluto ringraziare. «Ci tengo a ringraziare il sindaco di Scandiano, Matteo Nasciuti; tutti i commercianti e i cittadini che mi hanno dimostrato vicinanza».