L’abbraccio di Papa Francesco
L’emozione del figlio di Juana Cecilia. Presenti anche i familiari di Emanuele Iori di Albinea, travolto e ucciso a ottobre
Reggio Emilia Il dono di una caramella, un caloroso abbraccio con Papa Francesco e un dolce sorriso, atteso da tempo. Un momento di grande emozione e di grande gioia per un bimbo di quattro anni che ha vissuto la terribile esperienza di perdere la madre. All’udienza generale di Papa Francesco, ieri in Vaticano, c’era infatti anche il figlio di Juana Cecilia Hazana Loayza, la 34enne mamma di origini peruviane uccisa brutalmente tra il 19 e il 20 novembre del 2021 nel parco di via Patti a Reggio Emilia dal suo ex compagno Mirco Genco, condannato in Appello a 30 anni.
Un femminicidio che ha sconvolto Reggio Emilia, privando in maniera terrificante un bambino dell’affetto della sua adorata madre. Il bimbo è stato accompagnato in Vaticano dalla nonna Dina e zia Paulina Rosaria, con le quali adesso vive, circondato dall’affetto e dalle cure. E ieri è stata grande l’emozione nel momento in cui il piccolo si è sciolto in un caloroso abbraccio con papa Francesco, davanti a una “semplice” caramella offerta dal pontefice. Ne dà notizia Vatican News, portale dell’informazione della Santa Sede, riferendo della grande intensità del momento: un piccolo gesto che ha donato speranza dopo tanta crudeltà vissuta da un piccolo innocente.
Ma il figlio di Juana Cecilia non era l’unico reggiano che ha trovato conforto dall’incontro con il pontefice. Nella stessa udienza, infatti, erano presenti anche i familiari di Emanuele Iori, il 42enne padre di famiglia travolto da un’auto in una strada di Albinea, nelle prime ore dello scorso 21 ottobre: una persona generosa, capace di coinvolgere gli altri attorno a sé in buone cause, strappata troppo presto alla vita, la cui scomparsa prematura ha scosso l’intera comunità. A condividere con il Papa il dolore e la voglia di vita, nell’Aula Paolo VI del Vaticano, c’erano la moglie Cecilia con i due figli, di dieci e venti anni.
«Speriamo che gli abbracci con il Papa siano stati per Alessandro e per la famiglia di Emanuele un momento di pacificazione» ha confidato a Vatican News, Fernando Giuseppe Miele, curatore del progetto “La tovaglia del perdono per la Basilica Vaticana. È stato proprio Miele ad accompagnare i familiari di Juana Cecilia e di Emanuele Iori all’udienza generale del Papa, al quale l’associazione Reggio Ricama – che ha realizzato “La tovaglia del perdono” – ha mostrato più di una volta vicinanza e gratitudine, donando a Natale anche un albero con 250 cuoricini ricamati che è stato esposto a Santa Marta.
Ieri, per l’associazione reggiana, è stata infine la volta dell’inaugurazione della “Tovaglia del Perdono”, il prezioso manufatto realizzato in ricamo matildico in esposizione fino al 17 febbraio nella Sala XVII della Pinacoteca Vaticana. La tovaglia di lino ricorda il perdono concesso a Canossa il 28 gennaio 1077 da papa Gregorio VII all’imperatore Enrico IV ed è destinata a rivestire l’Altare della Cattedra a memoria della “Gran contessa” Matilde di Canossa (1046-1115) prima donna a essere sepolta in San Pietro. La mostra “Dalla rocca di Canossa alla roccia di Pietro. La Tovaglia del Perdono per la Basilica Vaticana” è stata presentata alla presenza di sua eminenza il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, della direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di monsignor Tiziano Ghirelli, canonico del Capitolo di San Pietro in Vaticano e della presidente di Reggio Ricama, Sandra Cosmi. Presente anche il capo della segreteria politica della Presidenza della Giunta regionale, Gianmaria Manghi. Nell’udienza generale, il Papa si è soffermato sul concetto di ira: «Sta a noi, con l’aiuto dello Spirito Santo, trovare la giusta misura delle passioni, educarle bene, perché si volgano al bene e non al male», ha detto in conclusione dell’udienza.