Gazzetta di Reggio

Reggio

Zona stazione

Lo credono morto dentro al bagno ma il senzatetto dormiva da un’ora

Nicolò Valli
Lo credono morto dentro al bagno ma il senzatetto dormiva da un’ora

Paura al bar Marconi, i vigili del fuoco sfondano la porta, lui si sveglia e se ne va

01 febbraio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «Pensavamo fosse morto dentro il bagno». Chen, 30 anni, barista che gestisce insieme alla famiglia il bar Marconi nell’omonima piazza in zona stazione, è ancora piuttosto agitato per l’episodio che ha visto protagonista il suo locale ieri mattina.

Erano circa le sette di ieri quando polizia, ambulanza, automedica e vigili del fuoco sono intervenuti chiamati dai titolari in quanto un uomo non usciva dal bagno nonostante i ripetuti tentativi di mettersi in contatto con lui. I residenti della zona, alle finestre, si sono subito allarmati pensando all’ennesima rissa tra bande, immortalando dai balconi la scena. La barella uscita dal bar, però, era vuota ed è stata subito scongiurata l’ipotesi che fosse avvenuta un’aggressione. «Era già da un’ora all’interno – spiega il titolare –. Sia io che mio padre bussavamo alla porta ma vedevamo che la persona non dava risposte. Abbiamo così contattato le forze dell’ordine e i vigili del fuoco hanno buttato giù la porta, trovando questa persona distesa a terra. Non era morto, per fortuna, stava solo dormendo...».

L’uomo si è poi scoperto essere un cittadino di origine ghanese, senza documenti. L’episodio, per fortuna senza conseguenze, è solo l’ultimo in quanto a degrado nella zona della stazione centrale.

Un quartiere costretto da tempo a convivere con situazioni di paura e angoscia, e dove l’esasperazione dei cittadini sta arrivando al limite. Che sia per lo spaccio, per la delinquenza o la violenza, la loro quotidianità è oramai caratterizzata dall’insicurezza, come da tempo anche la Gazzetta documenta.

«Il servizio bagno è momentaneamente fuori servizio per i clienti – prosegue il giovane esercente – questa zona è veramente complessa. All’inizio, quando abbiamo rilevato il locale cinque anni fa, non era così, poi è stato un continuo peggioramento. Gente che spaccia, che ruba dei prodotti. Noi non chiediamo tanto, vorremmo semplicemente lavorare in santa pace. La persona in questione appena è uscita dal bagno se n’è andata tranquillamente: a quest’ora sarà già in giro sotto i portici».

Nel locale ci sono altri tre clienti di età diverse. Anche per loro, da queste parti, è diventato complesso avere una vita “normale”. «Dite al prefetto e al sindaco di venire a fare una passeggiata da queste parti, qui la notte non si dorme più », afferma una signora. «Vengo da queste parti sin da quando ero ragazzino ma la zona è cambiata veramente tanto, piuttosto in peggio», è invece quanto sostenuto da Ezio Paolini, facendo riferimento alla maleducazione e prepotenza di queste persone oltre che all’elevato livello di sporcizia. Al bar c’è anche chi abitava in zona stazione qualche anno fa ma ha preferito cambiare abitazione: «Non mi sentivo più sicuro, a maggior ragione con dei figli piccoli. Questa gente è pericolosa e si sente legittimata dall’assenza di provvedimenti. Le leggi più di tanto non funzionano, vedo che ci sono più controlli rispetto a qualche tempo fa ma è cambiato poco. Anche le forze dell’ordine però – conclude l’avventore – più di tanto non possono fare».