Lo credono morto dentro al bagno ma il senzatetto dormiva da un’ora
Paura al bar Marconi, i vigili del fuoco sfondano la porta, lui si sveglia e se ne va
Reggio Emilia «Pensavamo fosse morto dentro il bagno». Chen, 30 anni, barista che gestisce insieme alla famiglia il bar Marconi nell’omonima piazza in zona stazione, è ancora piuttosto agitato per l’episodio che ha visto protagonista il suo locale ieri mattina.
Erano circa le sette di ieri quando polizia, ambulanza, automedica e vigili del fuoco sono intervenuti chiamati dai titolari in quanto un uomo non usciva dal bagno nonostante i ripetuti tentativi di mettersi in contatto con lui. I residenti della zona, alle finestre, si sono subito allarmati pensando all’ennesima rissa tra bande, immortalando dai balconi la scena. La barella uscita dal bar, però, era vuota ed è stata subito scongiurata l’ipotesi che fosse avvenuta un’aggressione. «Era già da un’ora all’interno – spiega il titolare –. Sia io che mio padre bussavamo alla porta ma vedevamo che la persona non dava risposte. Abbiamo così contattato le forze dell’ordine e i vigili del fuoco hanno buttato giù la porta, trovando questa persona distesa a terra. Non era morto, per fortuna, stava solo dormendo...».
L’uomo si è poi scoperto essere un cittadino di origine ghanese, senza documenti. L’episodio, per fortuna senza conseguenze, è solo l’ultimo in quanto a degrado nella zona della stazione centrale.
Un quartiere costretto da tempo a convivere con situazioni di paura e angoscia, e dove l’esasperazione dei cittadini sta arrivando al limite. Che sia per lo spaccio, per la delinquenza o la violenza, la loro quotidianità è oramai caratterizzata dall’insicurezza, come da tempo anche la Gazzetta documenta.
«Il servizio bagno è momentaneamente fuori servizio per i clienti – prosegue il giovane esercente – questa zona è veramente complessa. All’inizio, quando abbiamo rilevato il locale cinque anni fa, non era così, poi è stato un continuo peggioramento. Gente che spaccia, che ruba dei prodotti. Noi non chiediamo tanto, vorremmo semplicemente lavorare in santa pace. La persona in questione appena è uscita dal bagno se n’è andata tranquillamente: a quest’ora sarà già in giro sotto i portici».
Nel locale ci sono altri tre clienti di età diverse. Anche per loro, da queste parti, è diventato complesso avere una vita “normale”. «Dite al prefetto e al sindaco di venire a fare una passeggiata da queste parti, qui la notte non si dorme più », afferma una signora. «Vengo da queste parti sin da quando ero ragazzino ma la zona è cambiata veramente tanto, piuttosto in peggio», è invece quanto sostenuto da Ezio Paolini, facendo riferimento alla maleducazione e prepotenza di queste persone oltre che all’elevato livello di sporcizia. Al bar c’è anche chi abitava in zona stazione qualche anno fa ma ha preferito cambiare abitazione: «Non mi sentivo più sicuro, a maggior ragione con dei figli piccoli. Questa gente è pericolosa e si sente legittimata dall’assenza di provvedimenti. Le leggi più di tanto non funzionano, vedo che ci sono più controlli rispetto a qualche tempo fa ma è cambiato poco. Anche le forze dell’ordine però – conclude l’avventore – più di tanto non possono fare».