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Elezioni amministrative 2024

Rio Saliceto, il sindaco Malavasi non si ricandida «Inizia una nuova stagione politica»


	Lucio Malavasi, il sindaco
Lucio Malavasi, il sindaco

Il Pd e il primo cittadino puntano sull’assessore Daniele Pietri

02 febbraio 2024
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Rio Saliceto Il sindaco Lucio Malavasi ci ha pensato. La possibilità di ricandidarsi per un terzo mandato lo aveva spinto a qualche riflessione, anche perché tanti cittadini lo avevano sollecitato a proseguire. Ma alla fine hanno prevalso altre considerazioni. «L’apprezzamento e l’affetto non solo dei riesi, ma anche di tante persone con le quali ho avuto rapporti in questi anni non possono farmi che piacere ma talvolta, in politica, fare un passo indietro, accontentarsi dei risultati ottenuti e della stima delle persone, significa favorire la realizzazione di una nuova stagione politica». Il sindaco annuncia dunque che non correrà per il terzo mandato. Il Pd ha scelto come candidato l’assessore Daniele Pietri, «che tanto si è speso nei momenti più duri della pandemia e nel passaggio di gestione dell’asilo nido all’Asp Magiera Ansaloni».

Malavasi spiega le ragioni del suo passo indietro. «Nel 2019 dopo cinque anni di intenso lavoro mi sono ricandidato con l’obiettivo principale di avere, entro la fine del 2023, una giunta competente e in grado di esprimere la figura del sindaco nella successiva legislatura dato che allora nessuno parlava del terzo mandato. E così abbiamo esattamente fatto in questi anni. Abbiamo costituito un team molto affiatato dove si è lavorato sodo, non c’è mai stato un disaccordo, dove ha sempre prevalso il rispetto, il buon senso ed il bene per la comunità. A distanza di nemmeno 5 mesi dalle elezioni dopo aver lavorato sempre in un certo modo e con una legge sul terzo mandato approvata “sul filo di lana” non me la sono proprio sentita eticamente e moralmente di disattendere quanto pattuito con la mia giunta nel 2019».

Il sindaco traccia un bilancio della sua esperienza. «Sono felice dei tanti progetti attuati e quelli in corso ma la soddisfazione più grande è quella di avere lavorato in questi anni per consentire un passaggio di testimone ad un gruppo di persone giovani, competenti, oneste, orientate al futuro e con una sana dose di entusiasmo. Basta guardarsi intorno e rendersi conto di quanto siano palesi le difficoltà nel trovare candidati affidabili e disponibili specialmente nei piccoli comuni o assistere strategie elettorali autolesioniste».

Malavasi si rallegra anche del fatto che «maggioranza e opposizione hanno sempre dato prova di senso delle istituzioni e rispetto reciproco».

Guidare un piccolo ente locale oggi non è certo semplice. «Le esigue risorse non ci hanno consentito di intervenire come volevamo sul welfare e garantire inoltre una manutenzione adeguata del verde pubblico e delle strade. Se non cambieranno certi parametri di redistribuzione delle risorse da parte dal governo centrale i Comuni medio piccoli non riusciranno davvero a tutelare i propri concittadini. Il finanziamento soprattutto della spesa corrente con gli oneri di urbanizzazione è finito. Serve un meccanismo diverso o davvero ci ritroveremo senza possibilità di intervenire».

Infine, una riflessione sulla politica. «Ritengo che oggi la debolezza della politica derivi dal mancato riconoscimento del suo valore e della sua importanza nell’elettorato, il quale premia e decide di farsi rappresentare da persone non sempre preparate dal punto di vista politico e amministrativo ma bravissimi sui social rivelandosi conseguentemente distanti dalle priorità dei cittadini o degli amministratori locali».

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