Gazzetta di Reggio

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In piazza Prampolini

Reggio Emilia, si denuda davanti al Duomo

Ambra Prati
Reggio Emilia, si denuda davanti al Duomo

Un 33enne ubriaco si spoglia sui gradini. Lo aveva già fatto al mercato coperto mesi fa: arrestato e liberato

03 febbraio 2024
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Reggio Emilia Completamente ubriaco, ha dato spettacolo davanti al Duomo, spogliandosi e urlando dopo essersi scolato un’intera bottiglia di vodka. Quando quattro Volanti della polizia hanno tentato di fermarlo l’esagitato ha sputato contro un agente, ha sferrato calci e pugni, ha cominciato a sbattere la testa contro il vetro dell’auto di servizio e ha ferito un poliziotto alla spalla: tanto che è stato necessario portarlo all’ospedale per sedarlo. Un marocchino irregolare e senza fissa dimora – per di più non nuovo a deliri in preda ai fumi dell’alcol, si era già denudato il 20 settembre al mercato coperto – è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali a pubblico ufficiale mercoledì scorso, dopo aver seminato il panico in pieno giorno in piazza Prampolini.

L’allerta è scattata alle 16, quando una pattuglia della Squadra Volanti di passaggio nella piazza del municipio ha notato uno sconosciuto sopra lo scalone del Duomo: era a torso nudo e urlava frasi senza senso, attirando l’attenzione dei passanti e degli esercenti. La pattuglia ha chiamato subito i rinforzi e mentre tentava di riportare alla calma l’uomo sono sopraggiunti altri tre equipaggi. In prima battuta si è tentato un approccio bonario; ma l’uomo – con una forte alitosi, una bottiglia di vodka accanto e dai movimenti sconnessi – è parso alquanto su di giri.

Nonostante comprenda bene l’italiano (questo si è appurato in seguito) alle domande rispondeva con frasi incomprensibili. Nel momento in cui è stato invitato a mostrare un documento e ad allontanarsi, l’ubriaco si è scatenato tentando di opporsi con violenza ai poliziotti che cercavano di portarlo via. Prima si è dimenato con veemenza e ha sputato in faccia a un agente, strattonandolo; poi, già ammanettato, ha tentato di fuggire, tanto che è stato necessario usare le fasce multiuso in dotazione per immobilizzare le caviglie dell’uomo, che continuava a sferrare calci. In quel frangente gli è caduto dalla tasca un coltello a serramanico della lunghezza di 14 centimetri, poi sequestrato. Con non poche difficoltà gli agenti sono riusciti a far salire l’ubriaco sull’auto di servizio, ma la sceneggiata non è finita: ha solo cambiato location, per così dire. Nel breve tragitto da piazza Prampolini alla questura di via Dante il fermato ha continuato a dimenarsi e a picchiare la testa contro il vetro divisorio e contro la portiera (in seguito disinfettate). Vista l’impossibilità di fermare il delirio in via Dante è stata chiamata un’ambulanza: i sanitari hanno trasportato l’uomo in ospedale, dove è stato sedato.

«Mi scusi, signor giudice, per averla disturbata di nuovo». Così il 33enne, tornato in sé, ha detto ieri in tribunale davanti al giudice monocratico Sarah Iusto la quale, nel precedente arresto fotocopia, era stata clemente. In aula il 33enne – che ha una compagna incinta, ma non lavora ed è ospitato da conoscenti – si è messo a piangere e si è detto dispiaciuto dell’accaduto accanto all’avvocato difensore Elisabetta Strumìa. Non sono bastate le telecamere della piazza che hanno filmato l’esibizione, il poliziotto che ha dovuto farsi medicare per aver rimediato una contusione alla spalla sinistra (cinque giorni di prognosi), lo spettacolo davanti a un luogo sacro e la recidività del soggetto, che evidentemente non regge l’alcol. Il giudice lo ha rimesso in libertà con l’obbligo di firma.