Gazzetta di Reggio

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Le api escono dagli alveari ingannate dal caldo

Le api escono dagli alveari  ingannate dal caldo

La denuncia di Coldiretti: «Rischiano di morire di freddo quando le temperature si abbassano»

05 febbraio 2024
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Reggio Emilia Le temperature ben al di sopra della norma e le ripetute giornate di sole di questo febbraio anomalo ingannano 50 miliardi di api presenti ogni anno sul territorio nazionale, che si sono risvegliate in anticipo per la finta primavera.

È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti di un inverno bollente. Le temperature fino a 20 gradi, da Aosta a Palermo, fanno uscire dagli alveari le api (foto) che però – sottolinea la Coldiretti – «rischiano di morire di freddo se sorprese fuori dalle arnie quando le temperature si abbassano al calare del sole. Peraltro la sostanziale carenza di fioriture, fa consumare energie, senza che ci siano raccolti, con l’ulteriore problema della siccità e della conseguente carenza idrica. Così i produttori – precisa la Coldiretti – sono costretti a intervenire con alimentazione zuccherina, per sostenere le famiglie di api, che rischiano perdite consistenti».

In pericolo c’è la produzione di miele dopo che il raccolto del 2023 in Italia è stimato attorno ai 15 milioni di chili, fra i più poveri del decennio. Il ruolo delle api va ben oltre la produzione di miele, con tre colture su quattro che dipendono – per resa e qualità – dall’impollinazione e dalle api, tra cui le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri e i meloni.