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L’intervista

De Franco: «I big contro di me? Posizioni legittime. Schlein? Si dimostra segretaria di tutti”

Evaristo Sparvieri
De Franco: «I big contro di me? Posizioni legittime. Schlein? Si dimostra segretaria di tutti”

E lezioni 2024, il passo indietro dell’assessore Pd: «Ho deciso di evitare spaccature nel partito»

07 febbraio 2024
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Reggio Emilia «Mi hanno insegnato che in politica, a sinistra, il noi viene prima dell’io e che la generosità è un valore irrinunciabile anche se fuori moda. Per questo nella prossima assemblea cittadina Pd, da cui emergerà una proposta unitaria per la coalizione, inviterò chi mi sostiene a votare Massari come profilo civico indipendente di sinistra, a disposizione per una candidatura aperta e plurale, che possa parlare a tutta la città. Lo farò appunto con responsabilità, per evitare una spaccatura nella nostra comunità politica, chiedendo a tutte e tutti di sostenerlo con lealtà e convinzione».

La delusione è innegabile, ma la scelta è quella di andare avanti. E i tanti like e incoraggiamenti che l’assessore Lanfranco De Franco ha ottenuto dopo l’annuncio del suo passo indietro sembrano il punto di partenza di un nuovo inizio. «Non avremmo avuto esitazioni nel misurarci su temi e proposte, ma adesso abbiamo la responsabilità collettiva di fare un passo avanti e iniziare a delineare cosa vogliamo per Reggio nei prossimi anni».

Assessore, come si sente dopo il passo indietro?

«Diciamo che sento di essermi assunto una responsabilità. Era ora di arrivare a una soluzione, nella consapevolezza che a questo punto serviva uno scatto in avanti di qualcuno. Mi sono assunto la responsabilità di farlo, senza aver paura del confronto».

Nella sua nota parla espressamente del mancato appoggio dei big locali. Se lo aspettava? È deluso da questo?

«C’è stato un legittimo posizionamento di persone importanti all’interno del Pd. Al di là della narrazione corrente, però, un bel pezzo del partito mi ha appoggiato e sono grato ai tanti che hanno sostenuto la mia candidatura. È andata avanti perché c’era la consapevolezza che avevo con me un progetto collettivo e una pluralità di persone. Non si trattava di un’autocandidatura in solitaria, non lo è mai stata. Le valutazioni fatte da altri sono comunque legittime, ci mancherebbe».

Si aspettava maggior sostegno dalla segretaria Schlein? Lei è un suo sostenitore della prima ora e avete condiviso tante esperienze politiche insieme... L’ha mai sentita?

«Sì, ci siamo sentiti. La segreteria nazionale ha preso atto di un orientamento del territorio senza voler imporre dall’altro una candidatura. È un metodo comprensibile: ha sempre detto che sarebbe stata la segretaria di tutti, senza alimentare correnti o altro. Trovo quindi giusto che la segreteria nazionale abbia svolto ruolo di garanzia».

Perché non ha giocato l’ultima carta delle primarie?

«Io penso che uno dei temi su cui ci si debba interrogare per il futuro della comunità del Pd sia proprio quello di valutare il principio con cui si utilizza o no lo strumento delle primarie. In certe situazioni sono indicate positivamente, in altre negativamente. Credo che serva un orientamento più chiaro. Ma mi rendo conto che il mio sia ora più un ragionamento di “scuola”. Adesso mi rimbocco le maniche per sostenere la comunità politica alla quale appartengo».

Non crede che le modalità della sua candidatura, senza un annuncio ufficiale, sia stata una scelta sbagliata per il dibattito cittadino? Rifarebbe le stesse cose che ha fatto finora?

«Io ho sempre pensato che le persone non si autocandidino, ma fanno parte di comunità politiche che scelgono percorsi per arrivare alle candidature. Ho tenuto fede a una linea: quella di essere in una comunità politica che aveva un suo percorso. Interpretare una mia candidatura fuori da questo percorso sarebbe stato uno strappo che non sento nelle mie corde».

C’è chi pensa che Massari sia poco esperto politicamente. Ha intenzione di fargli da “sindaco ombra”?

«Penso che Massari sia una persona assolutamente autonoma, che ha un profilo importante e che deve avere supporti e non ombre. Anche i politici più esperti non amministrano le città da soli, serve una squadra ampia. Io sono a disposizione, ma il sindaco sarà uno e spero che sarà Massari. Noi siamo a supporto di questo progetto collettivo, che ha bisogno di gente che con lealtà lo aiuti a vincere. Massari nel suo percorso professionale ha dimostrato di saper affrontare grandi complessità e penso che abbia le capacità per fare bene. Io mi faccio carico delle aspettative di tante persone sopratutto su un tema: dare alla città un’amministrazione che guardi al futuro e a una prospettiva di lungo termine. Per farlo serve un collettivo con sensibilità complementari che permettano politiche lungimiranti. C’è dal mio punto vista un tema generazionale. E personalmente io voglio farmene carico».  

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