Gazzetta di Reggio

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Paura in via Negri

Tampona e fa cadere una ciclista per rapinarla della borsetta

Giuseppe Galli
Tampona e fa cadere una ciclista per rapinarla della borsetta

Reggio Emilia: commercialista di 50 anni presa a calci dal conducente di un’auto rubata. «Non me lo aspettavo e sono molto spaventata, ringrazio la signora che mi ha aiutata»

07 febbraio 2024
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Reggio Emilia Stava rincasando in bicicletta dopo una giornata di lavoro – poco dopo le 18 di martedì, quando già faceva buio – e stava percorrendo via Ada Negri, una piccola strada che collega via Settembrini a via Tassoni, tra San Pellegrino e Canali.

Una commercialista reggiana di 50 anni, era quasi arrivata a casa quando alle sue spalle ha sentito il rumore di un’auto che accelerava sgommando.

Trovandosi su una stradina dove vige la zona 30, in un quartiere residenziale, si è voltata per capire cosa stesse succedendo ma, prim’ancora di riuscire a rendersene conto, l’uomo che era al volante l’ha tamponata e fatta cadere a terra, dopo un rovinoso volo di alcuni metri.

«Mi sono ritrovata contro il muretto di una casa, con la bicicletta sopra di me e le gambe incastrate – racconta mentre si trova al Cau, in attesa di essere visitata, per le botte riportate –. In un primo momento ho pensato che potesse trattarsi di un incidente ma poi quell’uomo ha cominciato a urlare e a offendermi dal finestrino. Quando è sceso e ho visto che continuava a gridare contro di me, mi sono spaventata e ho capito che si trattava anche di altro. Ho preso la borsetta, che tenevo nel cestino della bici, ed era proprio quella che quel malvivente stava cercando».

Nelle parole della commercialista c’è ancora il terrore per la brutta esperienza vissuta: «È stato in quel momento – prosegue – che mi ha preso a calci, fino a riuscire a strapparmi di mano la borsa. A quel punto, è salito di nuovo sull’auto ed è partito a tutta velocità».

Bloccata sotto la bicicletta, con una ferita a una mano («mi sono graffiata cadendo, mettendo la mano contro il muretto per attutire il colpo») e dolore all’occhio («secondo me ho sbattuto contro il manubrio»), la ciclista è comunque riuscita a vedere la targa dell’auto e a memorizzarla.

«È la prima cosa che ho riferito ai poliziotti... Attraverso i varchi, hanno visto quell’auto mentre percorreva viale Piacentini, prima di dirigersi verso Fogliano. Ma il veicolo è risultato rubato, quindi l’identificazione del rapinatore non sarà facile».

Soccorsa da una signora che è arrivata pochi istanti dopo, la commercialista ha chiesto aiuto: «Gridavo fermatelo, fermatelo. In quella strada basta che uno si metta di traverso con l’auto per bloccare il transito, ma capisco che al giorno d’oggi possa essere molto pericoloso cercare di fermare un rapinatore in fuga. Io stessa non so se avrei avuto il coraggio di mettermi in mezzo. Quindi ringrazio la signora che mi ha aiutata e chi si è prodigato per me in quei momenti terribili: non mi aspettavo proprio di subire un simile agguato e spero che non accada mai più».

Tornerà ad andare in bici?

«È da 17 anni che percorro in bici via Negri – rimarca –. Sono una sportiva, amo muovermi in bicicletta e non vorrei farmi intimorire da nessuno, anche se è stato un duro colpo e oggi (ieri, ndr), che sono uscite le botte, sento male dappertutto. Ho partecipato anche a un corso di autodifesa ma in quel frangente è servito a poco: mi hanno insegnato a non tenere mai la borsa a tracolla mentre vado in bici, perché basta uno strattone per farti cadere, ma quell’individuo non ha avuto scrupoli e ha fatto di peggio. Ha preso tutto: soldi, chiavi di casa, bancomat, carte di credito, documenti... tutta la mia vita. Ho salvato soltanto il telefono, che tenevo in tasca, e grazie a quello sono riuscita a bloccare subito tutto e a chiamare la polizia».