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I pericoli della rete

Minori adescati sul web: più a rischio gli under 13. Nel 2023 denunciati 18 pedofili

Ambra Prati
Minori adescati sul web: più a rischio gli under 13. Nel 2023 denunciati 18 pedofili

Polizia della Sicurezza Cibernetica. Il questore Maggese: «Fondamentale prevenire ed educare»

12 febbraio 2024
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Reggio Emilia L’adescamento online di minori è un fenomeno ormai pervasivo e le vittime sono sempre più giovani: al di sotto dei 13 anni e spesso anche al di sotto dei 10 anni. L’anno scorso sono stati accertati nella nostra provincia 18 casi di adescamento e pedopornografia.

«La ricetta è la prevenzione: perciò la questura di Reggio Emilia ha una collaborazione consolidata con le scuole. Ma i genitori devono fare la loro parte», commenta il questore di Reggio Emilia Giuseppe Maggese.

I dati nazionali sui rischi di internet sono stati resi noti dalla polizia postale – questa è la denominazione impropria precedente alla riorganizzazione e centralizzazione del corpo, che oggi si chiama Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica – il 6 febbraio scorso, in occasione del “Safer internet day”.

Numeri impressionanti, quelli del 2023: l’anno scorso la fascia più colpita da attenzioni malevole è stata quella inferiore ai 13 anni, con 239 casi su 353 totali. Tra i minori presi di mira aumentano, anche se in modo contenuto, i bambini addirittura al di sotto dei 10 anni, categoria quasi assente prima della pandemia. In crescita pure il cyberbullismo, il sexting, le social challenge. «Il panorama del rischio online per i minorenni si è ampliato», diventando una cassa di risonanza «per ogni tipo di fragilità tipica dell’adolescenza».

È l’altra faccia della medaglia, oscura, delle meravigliose sorti e progressive della rete e dell’esposizione della generazione nativa digitale.

L’attività di indagine annuale nella nostra provincia, fornita dalla Sezione di Reggio Emilia, non è più confortante. I poliziotti della specialità hanno denunciato per pedopornografia e adescamento diciotto individui. Sono stati scoperti gli autori di venti truffe online e cinque frodi informatiche – un piccolo riflesso della prateria dei raggiri –, mentre sono stati individuati gli autori di due attacchi informatici: quest’ultimo è un delitto approdato di recente anche nel Reggiano, dove si sono registrati attacchi informatici ai grandi gruppi dell’energia e aziende sanitarie.

Nel 2023 gli agenti della Postale hanno denunciato sei persone per diffamazione, tre per minaccia e una per sextorsion (letteralmente “estorsione sessuale”, una forma di ricatto online che utilizza foto o video intimi diffondendoli senza il consenso dell’interessata). Nel complesso sono state deferite all’autorità giudiziaria 55 persone che, a vario titolo, si sono macchiate di reati informatici.

«I dati locali sono in linea, fatto il debito riscontro percentuale, con quelli nazionali: che sono preoccupanti, oltre ad essere una riprova di come il futuro appartenga alla specialità della polizia cibernetica», dichiara il questore Maggese, che punta il dito sulla prevenzione. «Fondamentale anche per la polizia stradale, che sta facendo molto su questo fronte, prevenire e soprattutto educare ad un uso corretto di internet è una necessità inderogabile. La questura di Reggio Emilia vanta una collaborazione di lungo corso con gli istituti scolastici proprio perché siamo convinti dell’utilità delle lezioni di legalità. Crediamo molto (con feedback positivissimi) negli incontri con gli studenti e posso dire che a scuola il tema viene trattato in modo approfondito, ma l’educazione passa sempre attraverso la famiglia. E purtroppo manca una consapevolezza piena dei rischi sul web da parte degli adulti». Questi ultimi, complice il divario tecnologico, spesso ignorano cosa faccia la propria prole chiusa in camera davanti a un pc. «Dovrebbe essere un dovere dei genitori controllare i figli e non lasciarli soli davanti a un computer, un tablet o un cellulare – prosegue Maggese – Occorre tutelare i ragazzini che navigano nel mare magnum della rete. I genitori non si possono esimere dal ricorrere alla tecnologia per porre argini e tutele, ad esempio attivando il parental control e tutti i filtri». 

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