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«Se i cattolici impegnati vogliono candidarsi, si dimettano dagli incarichi»

Serena Arbizzi
«Se i cattolici impegnati vogliono candidarsi, si dimettano dagli incarichi»

Il veto dell’arcivescovo Giacomo Morandi

12 febbraio 2024
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Reggio Emilia Catechisti, lettori, accoliti e ministri straordinari dell’Eucaristia, qualora intendano candidarsi in vista delle elezioni politiche, dovranno sospendere il proprio servizio, «in questo modo si eviteranno contrapposizioni e tensioni frutto dell’appartenenza all’uno o all’altro degli schieramenti».

Parola dell’arcivescovo Giacomo Morandi che ha inviato alle parrocchie di Reggio Emilia e Guastalla una lettera in vista delle prossime elezioni amministrative ed europee. In sostanza, come esplicita chiaramente l’arcivescovo, chi vuole candidarsi in qualsiasi lista deve dimettersi da ruoli di responsabilità in diocesi o nelle parrocchie.

«Reputo opportuno disporre che quanti intendano candidarsi in qualsiasi lista alle prossime elezioni debbano dimettersi da ruoli di responsabilità ricoperti in diocesi o nelle parrocchie, pertanto saranno senz’altro declinati gli incarichi pastorali diocesani o quelli nei consigli parrocchiali – scrive l’arcivescovo –. Con l’occasione rinnovo tale divieto anche per coloro che rivestono mandati ministeriali». L’arcivescovo, inoltre, scrive che «non sarà possibile ospitar nelle chiese e nelle strutture diocesane e/o parrocchiali incontri o dibattiti in vista della tornata elettorale; ciò per evitare che i nostri ambienti possano diventare luoghi di campagna elettorale».

La lettera dell’arcivescovo Morandi farà sicuramente discutere. In un altro passo si specifica che “è pacifico “il diritto dovere dei cittadini cattolici, come di tutti gli altri cittadini, di cercare sinceramente la verità e di promuovere e difendere con mezzi leciti le verità morali riguardanti la vita sociale, la giustizia, la libertà, il rispetto della vita e degli altri diritti della persona”– spiega Morandi, citando una nota della Congregazione per la dottrina della fede – nel contempo è doveroso insistere nella distinzione dei ruoli e dei servizi resi nella comunità ecclesiale da quelli approntati nel consesso civile».

La lettera si conclude con la citazione di Papa Francesco sulla politica, “una vocazione altissima” e l’auspicio che tanti fedeli abbiano l’aspirazione «a servire a diversi livelli la comunità».  l