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Detenuto pestato in carcere, verso un’ispezione alla Pulce

Detenuto pestato in carcere, verso un’ispezione alla Pulce

Al via le verifiche del Garante nazionale. Nordio: «Immagini indegne»

13 febbraio 2024
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Reggio Emilia Sono partite le verifiche del Garante nazionale delle persone private della libertà personale su quanto accaduto il 3 aprile scorso nel carcere di Reggio Emilia. A quanto si apprende, scopo dell'iniziativa è di approfondire il contesto generale e le circostanze in cui è avvenuto l'episodio di tortura ai danni di un detenuto, testimoniato dalle immagini choc delle videotelecamere della Pulce circolate nei giorni scorsi. Potrebbe poi essere disposta una ispezione.

E sull’inchiesta ritorna anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio: «Provo sdegno e dolore, sono immagini indegne per uno Stato democratico. In attesa che la magistratura ricostruisca i fatti e accerti le responsabilità, voglio sottolineare come sia stata la stessa Polizia penitenziaria a svolgere le indagini, su mandato della Procura. L'amministrazione penitenziaria tutta è la prima ad auspicare che si faccia luce fino in fondo sulla vicenda: siamo impegnati a garantire la legalità in ogni angolo di ogni istituto».

Sulla vicenda intervengono anche la Cgil e la categoria della Funzione pubblica provinciali che commentano: «Bene la richiesta di rinvio a giudizio dei dieci agenti accusati dei reati di tortura, lesioni personali e falso in atto pubblico». Il sindacato, viene ricordato, «aveva già denunciato l'accaduto lo scorso luglio mettendo in luce sia la necessità di intervenire sulle condizioni delle carceri nel loro complesso, con un non più tollerabile sovraffolamento strutturale fucina di tensioni e di malessere, sia con un focus sulle condizioni di lavoro di chi da anni svolge il proprio ruolo sottorganico e in condizioni di forte stress: due aspetti che determinano una condizione al limite per le carceri reggiane».

Ora, concludono Camera del lavoro e Funzione pubblica, «auspichiamo che la giustizia faccia rapidamente il suo corso: le immagini diffuse offendono la dignità umana e il senso dello Stato, ma anche l'immagine del sistema carcerario italiano e di tutte le persone che con correttezza svolgono un lavoro complicatissimo troppo spesso mal pagato e poco valorizzato».

«Profonda condanna per la violenza perpetuata su un detenuto presso il carcere di Reggio Emilia» anche da parte di Cgil e Fp nazionali.

«Lanciamo un appello – aggiungono – al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sollecitando una rapida gestione delle indagini che portino ad accertare tutte le responsabilità. Contemporaneamente chiediamo che vengano adottati tutti gli strumenti atti per evitare che eventi del genere si ripetano: dalla formazione all'adozione di specifici protocolli psicologici». «Comportamenti del genere – concludono Cgil e Fp Cgil – non possono essere tollerati in un corpo di Polizia dello Stato».

«Non si può che provare un senso di ripugnanza e dolore – sono le parole di Dario De Lucia di Coalizione Civica – nel vedere uomini in divisa usare metodi non solo illegali ma che tolgono ogni sembianza umana a un uomo incappucciandolo, colpendolo con pugni e calci, rendendolo totalmente vulnerabile e indifeso».

De Lucia nel dicembre del 2022 aveva incontrato a Roma la senatrice Ilaria Cucchi toccando diversi temi tra cui la grave situazione del carcere di Reggio Emilia: nella primavera del 2023, la senatrice si recò alla Pulce ne seguì una relazione non rosea.

«Esprimiamo una ferma condanna verso quanto visto nelle immagini – ribadisce in una nota il gruppo di Coalizione Civica – rivolgiamo invece un plauso alla Procura di Reggio Emilia che ha condotto l'indagine avvalendosi anche del Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria. Il sovraffollamento nelle carceri è al 127%. Nei 187 istituti italiani sono detenute oltre 60mila persone a fronte di 47mila posti. I suicidi hanno raggiunto un livello insostenibile e questo non va bene, il livello di civiltà di una nazione si valuta dalle condizioni delle carceri e da come tratta chi vive queste strutture».l

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