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Ucciso da un muletto in folle Per la difesa il freno funzionava

Ambra Prati
Ucciso da un muletto in folle Per la difesa il freno funzionava

Il datore di lavoro Aldo Fantozzi deve rispondere di omicidio colposo

13 febbraio 2024
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Reggio Emilia Camionista schiacciato dal muletto in folle: è agli sgoccioli il processo per omicidio colposo a carico del datore di lavoro, Aldo Fantozzi di 65 anni.

L’infortunio è avvenuto l’1 luglio 2016 in via Novella 1 nella zona industriale di Corte Tegge, dove si trovava il capannone usato come deposito merci della Transport Fantozzi Srl con sede principale a Vedène, vicino ad Avignone in Francia. A perdere la vita è stato un autotrasportatore 63enne, Giancarlo De Carolis, nato a Terni, residente in provincia di Frosinone. De Carolis avrebbe dovuto caricare delle tubature sul camion per poi trascorrere la notte nel Reggiano e l’indomani ripartire alla volta della Francia, per portare a termine la consegna. Invece alle 23 di quel venerdì l’autotrasportatore si trovava nel cortile della filiale quando all’improvviso è stato investito alle spalle da un muletto – lasciato temporaneamente incustodito e con il motore acceso – che, in lieve pendenza, è partito travolgendo il 63enne senza che nessuno, vista la zona buia, se ne accorgesse. Il camionista è stato schiacciato contro la colonna del cancello tanto da determinare «la rottura semicompleta della colonna vertebrale e del pube destro con versamento ematico abbondante in regione pelvica fino allo choc emorragico». Una morte terribile e immediata causata dal fatto, secondo l’accusa, che il dipendente adibito al carrello elevatore «era privo della specifica formazione e abilitazione; il macchinario era privo dei requisiti di sicurezza, in particolare con freno a mano inefficiente per mancata manutenzione e con il microinterruttore posto sotto l’acceleratore (un dispositivo di sicurezza che avrebbe impedito al carrello di muoversi da solo) non funzionante».

Inoltre secondo l’accusa le operazioni di scarico e carico sarebbero avvenute in un luogo non sufficientemente illuminato e da personale impreparato sulla sicurezza.

Per questo insieme di motivi il titolare dell’azienda di trasporti, Aldo Fantozzi, residente in Francia, è finito a processo «per colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia».

Il fratello della vittima, Adelmo De Carolis, e i due figli Virginie e David Joseph Antoine De Carolis, entrambi residenti in Francia, si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Angelo Testa di Frosinone.

L’imputato, co-difeso dagli avvocati Veronica Camellini e Gian Paolo Barozzi, in sede di interrogatorio ha negato gli addebiti ribadendo il buon funzionamento del muletto.

Nelle precedenti udienze hanno sfilato una decina di testimoni: il medico legale, il collega che ha lasciato acceso il muletto, i tecnici dell’Ausl di Montecchio che hanno eseguito il sopralluogo. Ieri l’udienza davanti al giudice Matteo Gambarati è stata rinviata per l’assenza giustificata dell’ultimo testimone.  l