Reggio Emilia, ucciso da un muletto in folle. Per la difesa il freno funzionava
Il processo: il datore di lavoro Aldo Fantozzi deve rispondere di omicidio colposo
Reggio Emilia Camionista schiacciato dal muletto in folle: è agli sgoccioli il processo per omicidio colposo a carico del datore di lavoro, Aldo Fantozzi di 65 anni.
L’infortunio è avvenuto l’1 luglio 2016 in via Novella 1 nella zona industriale di Corte Tegge, dove si trovava il capannone usato come deposito merci della Transport Fantozzi Srl con sede principale a Vedène, vicino ad Avignone in Francia. A perdere la vita è stato un autotrasportatore 63enne, Giancarlo De Carolis, nato a Terni, residente in provincia di Frosinone. De Carolis avrebbe dovuto caricare delle tubature sul camion per poi trascorrere la notte nel Reggiano e l’indomani ripartire alla volta della Francia, per portare a termine la consegna. Invece alle 23 di quel venerdì l’autotrasportatore si trovava nel cortile della filiale quando all’improvviso è stato investito alle spalle da un muletto – lasciato temporaneamente incustodito e con il motore acceso – che, in lieve pendenza, è partito travolgendo il 63enne senza che nessuno, vista la zona buia, se ne accorgesse. Il camionista è stato schiacciato contro la colonna del cancello tanto da determinare «la rottura semicompleta della colonna vertebrale e del pube destro con versamento ematico abbondante in regione pelvica fino allo choc emorragico». Una morte terribile e immediata causata dal fatto, secondo l’accusa, che il dipendente adibito al carrello elevatore «era privo della specifica formazione e abilitazione; il macchinario era privo dei requisiti di sicurezza, in particolare con freno a mano inefficiente per mancata manutenzione e con il microinterruttore posto sotto l’acceleratore (un dispositivo di sicurezza che avrebbe impedito al carrello di muoversi da solo) non funzionante».
Inoltre secondo l’accusa le operazioni di scarico e carico sarebbero avvenute in un luogo non sufficientemente illuminato e da personale impreparato sulla sicurezza.
Per questo insieme di motivi il titolare dell’azienda di trasporti, Aldo Fantozzi, residente in Francia, è finito a processo «per colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia».
Il fratello della vittima, Adelmo De Carolis, e i due figli Virginie e David Joseph Antoine De Carolis, entrambi residenti in Francia, si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Angelo Testa di Frosinone.
L’imputato, co-difeso dagli avvocati Veronica Camellini e Gian Paolo Barozzi, in sede di interrogatorio ha negato gli addebiti ribadendo il buon funzionamento del muletto.
Nelle precedenti udienze hanno sfilato una decina di testimoni: il medico legale, il collega che ha lasciato acceso il muletto, i tecnici dell’Ausl di Montecchio che hanno eseguito il sopralluogo. Ieri l’udienza davanti al giudice Matteo Gambarati è stata rinviata per l’assenza giustificata dell’ultimo testimone.