Gazzetta di Reggio

Reggio

Strage di Caprara, Riillo ottiene gli arresti domiciliari

Ambra Prati
Strage di Caprara, Riillo ottiene gli arresti domiciliari

Lettere di scuse e trattative per risarcire i parenti delle vittime. Nell’incidente morirono due giovani

14 febbraio 2024
3 MINUTI DI LETTURA






Campegine Ha ottenuto gli arresti domiciliari Francesco Riillo, il 39enne conducente del furgone cassonato che il 17 novembre perse il carico causando la morte di due giovani di 19 e 21 anni e il ferimento di un terzo.

Riillo – che ha ammesso le sue responsabilità – è accusato di omicidio stradale plurimo con l’aggravante della fuga e della guida senza patente (non è contestata l’aggravante della guida in stato d’ebbrezza, anche se il guidatore si era rifiutato di sottoporsi all’alcoltest). Dopo tre mesi, trascorsi dietro le sbarre, Riillo è potuto tornare nella sua abitazione di Montecchio, con il divieto di comunicare con persone diverse dai conviventi.

Nell’immediatezza dell’arresto il gip Andrea Rat, accogliendo le richieste dell’accusa sul rischio di reiterazione (dal 2009 al 2018 per ben cinque le volte l’uomo è stato sorpreso alla guida ubriaco), aveva disposto la detenzione. Il precedente difensore aveva fatto ricorso al Riesame, ma l’esito era stato negativo.

Ieri, invece, la svolta. L’istanza rinnovata dall’avvocato difensore Federico Bertani in base al lasso temporale trascorso, al buon comportamento tenuto dall’imputato, al fatto che il 39enne non è stato condannato in precedenza e alla lettera di scuse che ha scritto di suo pugno – oltre alla trattativa risarcitoria per la liquidazione del danno ai familiari delle vittime avviata dall’avvocato codifensore Claudia Pezzoni di Parma – hanno sortito il loro effetto. Tutti questi elementi, uniti al parere favorevole espresso dal pm Valentina Salvi, hanno indotto il gip Andrea Rat ad accogliere l’istanza difensiva e a ritenere che le esigenze cautelari possano essere soddisfatte con gli arresti domiciliari.

Il terribile incidente avvenne a Caprara di Campegine. Alle 18 sulla provinciale 111, che dalla rotonda di Calerno sulla via Emilia conduce verso il casello, all’altezza della Latteria Razza Lago, il Fiat Iveco di Riillo, sovraccarico di sbarre di ferro per ponteggi, proveniente da Parma e diretto verso Calerno, ha sbandato nella semicurva e nello sterzare ha perso l’intero carico.

Le sbarre di ferro dei ponteggi, ognuna del peso di 18 chili, hanno colpito di striscio due auto – una Bmw guidata da un 50enne rimasto illeso e una Peugeot con un padre e due bambini –, mentre si sono riversate per intero, schiacciando con il loro peso e trafiggendo come spade gli occupanti, sulla Citroen Picasso di tre giovani. Anuar Mastaki, 19 anni al volante dell’utilitaria intestata al padre, Hicham Outtas, 21 anni seduto sul lato passeggero, sono morti all’istante, mentre Ahmed Habbou di 21 anni, nella parte posteriore, si è salvato per miracolo; ha riportato gravi ferite al volto e ha affrontato una lunga degenza al maxillo facciale di Parma. Mastaki, operaio che abitava in città, quel giorno aveva approfittato della giornata di sciopero per decidere all’ultimo minuto di andare a cena a Bologna: era andato a prendere gli amici d’infanzia tra Cella e Cadè per poi dirigersi verso il casello di Campegine. Riillo, che secondo un testimone si è fermato per poi fuggire, era stato prelevato poche ore dopo a casa dai carabinieri.l