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Il lutto

«Michele, hai distribuito armonia. Ti rivedremo sorridere nella banda»

«Michele, hai distribuito armonia. Ti rivedremo sorridere nella banda»

A Pieve l’addio all’ingegnere di 44 anni: il maestro Cristiano Boschesi ha suonato il suo trombone

15 febbraio 2024
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Guastalla Nella basilica di Pieve ieri mattina si è visto cosa significhi essere una comunità. Smarrita, attonita, ma pur sempre unita.

Un’intera città ha abbracciato la famiglia di Michele Artoni, l’ingegnere scomparso sabato a 44 anni.

Tantissime persone si sono accalcate nella pieve romanica, mentre altre sono rimaste sul sagrato, in un clima composto e commosso.

«Siamo tramortiti e sconvolti – ha detto la sindaca Camilla Verona durante la cerimonia funebre – La nostra comunità è provata, tutta, anche quella che non è qui oggi. In questa situazione è emerso in modo ancora più ampio il gigantesco impegno di Michele. Era un padre straordinario, un marito favoloso, un volontario nell’oratorio e nella scuola di musica, ha suonato nel corpo filarmonico, era donatore Avis ed è stato al fianco della sposa che da dieci anni è impegnata a favore della comunità». La moglie Chiara Lanzoni è assessore all’Urbanistica.

La sindaca ha invitato i presenti a prendere esempio dall’impegno di Michele, dal suo «esserci sempre in modo sobrio, garbato, educato, intelligente».

Inoltre, è stato fatto un appello a stare vicini alla moglie e ai figli Giovanni e Samuele. «Si meritano una presa in carico di tutta la comunità e non devono essere lasciati soli. Con garbo, con gentilezza, con sobrietà, con rispetto, così come sapeva fare Michele».

Alla cerimonia ha partecipato la Filarmonica Giuseppe Bonafini e la scuola di musica. Il maestro Cristiano Boschesi al termine ha suonato il trombone di Michele. Sul podio è invece intervenuto il musicista Cristiano Menabue. «La vita è un immenso spartito musicale, dove la successione degli accordi ci guida nel cammino, facendoci sentire parte di una grande sinfonia. Inizialmente, la direzione sembra comprensibile, ma poi la partitura si complica. Si inseriscono ritmi irregolari, armonie incomplete e dissonanti che ci disorientano. Oggi siamo qui, Michele, a salutarti, ancora scossi da questo accordo incompleto e dissonante. Tuttavia, siamo certi che tutta l’armonia che hai distribuito in vita ci restituirà la certezza di rivederti, sorridente, con il trombone in mezzo alla banda».

La scuola di musica ha affisso un messaggio all’esterno che recita: «Michele, le tue note saranno sempre nella nostra musica».

La sorella Alessandra ha ringraziato tutti per l’estrema vicinanza mostrata in questi giorni, così come era avvenuto anche quando era scomparso il padre Lino nel 2020.

In chiesa c’erano tanti ragazzi di cui Michele era stato educatore e che hanno voluto ringraziarlo con la loro presenza per i bei momenti vissuti insieme e per il suo dedicarsi agli altri in modo disinteressato.

Nella sua omelia don Daniele Moretto, che ha concelebrato insieme ad altri sacerdoti, facendo riferimento alla lettura delle beatitudini, ha detto che chi «ha conosciuto Michele sa che queste dimensioni, l’umiltà, la mitezza e la misericordia e l’essere operatore di pace, le ha vissute».l

J. D. P.

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