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Guastalla

Bancarotta e false fatturazioni, condannati Arena e Mancinelli

Serena Arbizzi
Bancarotta e false fatturazioni, condannati Arena e Mancinelli

Tre imputati andranno a processo, quattro i patteggiamenti

17 febbraio 2024
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Guastalla Con rito abbreviato, sono stati condannati, rispettivamente, a un anno e quattro mesi e a due anni, l’avvocato Domenico Arena e Tiziano Mancinelli. Arena dovrà pagare anche 20.000 euro di provvisionale, mentre Mancinelli 10.000. Lo ha stabilito il giudice Luca Ramponi, ieri mattina, nel corso della lunga udienza, parte del procedimento giudiziario scaturito dall’operazione Melisseo. La vicenda prende il nome da uno dei rami di azienda, ovvero l’apicoltura, della prima azienda di Guastalla fallita, nel 2018.

L’attenzione di polizia e guardia di finanza si concentrò su alcune persone, assieme ai loro prestanomi, che secondo l’accusa, agivano in maniera seriale secondo un metodo collaudato: si intestavano le società, non pagavano più utenze, tasse, fornitori e dipendenti, con il conseguente blocco della produzione. Poi, sempre secondo l’accusa, procedevano con lo svuotamento di magazzini, capannoni e conti correnti. Al termine, quando non rimaneva nulla, venivano nascoste le prove: secondo gli inquirenti, tramite l’apporto del legale sarebbero state fatte sparire le scritture contabili, il curatore fallimentare sarebbe stato eluso e, inoltre, si sarebbero presentati ricorsi strumentali per conto di prestanome irreperibili, con il trasferimento fittizio della sede all’estero: in Portogallo o in Bulgaria. A quel punto delle aziende non rimaneva nulla.

All’udienza di ieri erano presenti anche il dottor Andrea Baratti, curatore del fallimento Offminetti, ex Tabec, da cui è scaturita l’indagine. Il dottor Baratti è assistito dall’avvocato Claudio Vincetti dello studio Ferrari Vincetti & Associati.

Definite anche le posizioni per quanto riguarda i patteggiamenti, con Renato Tagliati (due anni), Bruno Ardioli (due anni), Marzia Ardioli (un anno e dieci mesi) e Gregorio Ciccarello (un anno e otto mesi).

Sono tre invece i rinvii a giudizio: per Gianluca Tagliati, Fausto Tacconi e Moschella si aprirà il processo il 24 luglio.

Il giudice Ramponi ha, inoltre, stabilito il non luogo a procedere per Cinzia Uguzzoni, assistita dagli avvocati Gianluca Vinci e Pier Francesco Rossi. «Siamo soddisfatti perché non è sempre semplice chiarire la posizione già davanti al gip. Siamo convinti che chiariremo anche la posizione del marito, Fausto Tacconi», commenta l’avvocato Vinci. «Abbiamo sempre ritenuto che avesse una posizione di subalternativa, era una mera impiegata non ha mai partecipato alle condotte riferite ai capi di imputazione contestati», aggiunge Pier Francesco Rossi, che assiste anche Mancinelli.

Il sistema, finito nel mirino di investigatori e Procura, era rodato e, secondo quanto appurato dalle indagini, ha permesso di fruttare parecchio ai protagonisti. Sarebbe stato possibile, per i beneficiari di queste operazioni, impossessarsi di 1,6 milioni di euro.

Sotto la lente anche reati fiscali di varia natura, come fatture false, Iva evasa, compensazione di crediti inesistenti, per altri 1,3 milioni di euro.l