Fratelli d’Italia prova a compattare il centrodestra contro Tarquini
Trapelano telefonate e mail dal Vaticano a Meloni sulla candidatura del legale
Reggio Emilia Sono giorni di silenzio solo apparente in vista delle amministrative. In realtà, si respira un clima di fibrillazione. Il tempo stringe: chat e telefonate si susseguono per definire la posizione del centrodestra.
Tutti e tre i coordinamenti provinciali, di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, in una prima fase, avevano espresso parere favorevole alla candidatura dell’avvocato Giovanni Tarquini. Poi il colpo di scena: il no da Roma di Fratelli d’Italia. In un vertice al quale ha partecipato il deputato Giovanni Donzelli per il partito di Giorgia Meloni, è stato ribadito lo stop alla candidatura del legale, difensore del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti nel processo di Angeli e Demoni. E ora Fratelli d’Italia, a Reggio Emilia, cerca di compattare il centrodestra facendo convergere gli altri partiti verso il proprio nome, con ogni probabilità quello del presidente provinciale Alessandro Aragona.
Su base nazionale, se da Forza Italia non ci sono dubbi sulla candidatura dell’avvocato, in casa Lega trapelerebbero voci secondo cui non tutti i vertici convergerebbero verso questa decisione.
«So che sono in corso dei dialoghi – specifica l’avvocato Tarquini –. Quando ho dichiarato di candidarmi ho infatti specificato che i partiti hanno dichiarato di sostenermi a livello locale, mentre sul piano nazionale sono in corso ragionamenti su cui non interferisco».
Il segretario provinciale della Lega, Roberto Salati, tiene il punto e ribadisce il proprio favore: «Fratelli d’Italia vorrebbe compattare il centrodestra con un candidato che vada bene a loro – spiega Salati –. Ciò è diverso da quanto deciso inizialmente da tutte le forze del centrodestra che convergevano su un unico candidato, è un cambio di direzione in corsa, mentre fino a un mese fa eravamo tutti d’accordo. Il cambio di percorso lo hanno fatto loro e in “casa Lega” non scricchiola niente. Solo FdI ha dubbi su Tarquini. Siamo d’accordo sulla compattezza del centrodestra e infatti non abbiamo cambiato gli accordi iniziali. Chi li cambia non può poi appellarsi a unità e coesione. Siamo tre contro uno: c’è anche Alleanza Civica».
E a favore di Tarquini sarebbe arrivata una telefonata, oltre che una mail da alti prelati del Vaticano alla premier Giorgia Meloni, la quale tuttavia, non avrebbe sbloccato la candidatura per una questione di coerenza sui presunti affidi illeciti legata a Bibbiano, da cui i componenti di Fratelli d’Italia, ha dichiarato la presidente del Consiglio, sarebbero stati «gli ultimi ad andarsene». Come, d’altro canto, c’è chi vede nel monito dell’arcivescovo Giacomo Morandi rivolto ai cattolici con incarichi ecclesiali di dimettersi nel caso di una candidatura alle elezioni, un possibile ostacolo. Per Tarquini, cattolico della parrocchia di don Dossetti, il mondo della chiesa potrebbe essere visto come uno dei principali bacini di riferimento. l