Gazzetta di Reggio

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L’iniziativa

Seta, una campagna pubblicitaria per reclutare autisti di autobus

Luciano Salsi
Seta, una campagna pubblicitaria per reclutare autisti di autobus

Volantini e banchetti: l’azienda disposta a sostenere le spese della patente

19 febbraio 2024
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Reggio Emilia. AAA autisti cercansi... al GrandEmilia. Seta ricorre perfino ad un banchetto allestito all'ingresso del centro commerciale al di là del Secchia, a pochi chilometri da Rubiera, allo scopo di reperire i dipendenti disposti a guidare gli autobus nelle province di Modena e Reggio. Ne ha un bisogno così forte ed urgente da promuovere il reclutamento tramite una campagna pubblicitaria.

Perciò alcuni giorni fa i tanti clienti di GrandEmilia si sono visti distribuire, nei pressi della vistosa postazione di Seta, i volantini che li informano della possibilità di conseguire la patente a spese della stessa azienda interprovinciale del trasporto pubblico. Ne dà notizia La Pressa, quotidiano on-line modenese che propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed economica di quella città e dell'intera regione.

L'iniziativa è volta a promuovere la “Academy Seta per autisti di autobus”, cioè il corso di guida parzialmente a carico dell'azienda, che sostiene anticipatamente una spesa complessiva di tremila euro. Il neoassunto è tenuto a rimborsarne a rate la metà, millecinquecento, nell'arco di tre anni. In realtà il costo effettivo è superiore, ma il resto è sovvenzionato dall'Unione Europea.

Cinzia Franchini, presidente dell'associazione Ruote Libere, condivide lo scetticismo e le proposte dei sindacati: «Seta – denuncia – cerca di mascherare le difficoltà come ha fatto con l'accordo per assumere autisti delle Filippine. La carenza di personale è un problema strutturale che ha come unica soluzione il restituire dignità professionale ed economica ai lavoratori. Non lo si risolve con le pubblicità accattivanti e patinate. Se qualcuno dovesse aderire all’appello di Seta lo farebbe probabilmente solo per sfruttare l’ottenimento gratuito della patente, per poi fuggire dall'azienda alla prima occasione utile. Gli autisti vanno pagati in modo equo. Vanno garantiti – conclude Cinzia Franchini – un orario libero da straordinari forzati e una rete di sicurezza rispetto ai problemi con l'utenza». l

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