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All’amministratrice Castiglioni due mesi per un’altra vicenda

Ambra Prati
All’amministratrice Castiglioni due mesi per un’altra vicenda

Condanna per mancata esecuzione del provvedimento del giudice

20 febbraio 2024
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Scandiano Proprio nei giorni in cui si trova nell’occhio del ciclone, l’amministratrice condominiale Graziella Castiglioni è stata condannata a due mesi (pena sospesa) per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice.

Per una vicenda datata, occorre sottolinearlo, che non ha nulla a che fare con la recente chiusura dello studio Castiglioni, che a quanto pare ha lasciato parecchi condomìni, tra Scandiano e Rubiera, alle prese con bollette inevase e rischi di distacchi delle utenze, oltre a possibili vuoti sui conti condominiali e paventate mancanze di coperture assicurative.

La vicenda in questione è avvenuta ben 16 anni fa. Il 9 luglio 2008 a Reggio Emilia un incendio, scoppiato al terzo piano del condominio Speranza di via Turri, provocò ingenti danni (sui 100mila euro) e danneggiò pesantemente sia spazi comuni, sia vari appartamenti; tanto che furono 34 gli sfollati costretti a lasciare le loro case per una settimana. Dopo il sopralluogo delle forze dell’ordine intervenne la Benpower Srl, una ditta di Gorizia specializzata nel ripristino, nella bonifica e nella ricostruzione in seguito a danni da incendio, che eseguì lavori negli spazi comuni per 23mila euro.

Per quel ripristino la Benpower non è mai stata pagata, perciò la società ha iniziato un tortuoso iter di recupero crediti nei confronti del condominio Speranza che – si badi bene – all’epoca non era amministrato dalla Castiglioni.

Nel 2014, dopo una vertenza giudiziaria, il tribunale di Reggio ha condannato il condominio Speranza a saldare il conto, nel frattempo lievitato.

Infatti, negli anni i tentativi vani di recuperare il credito e le spese legali onerose hanno fatto sì che la somma dovuta sia salita a oltre 60mila euro. Il legale della Benpower, avvocato Paolo Pacorig del foro di Gorizia, ha ottenuto un pignoramento, e l’ufficiale giudiziario ha invitato l’amministratore a comunicare entro i termini di legge i beni che potevano essere pignorati. Ma Castiglioni (difesa dall’avvocato Giancarlo Pasquale), subentrata subito dopo il rogo, non ha mai risposto, nonostante fosse un obbligo di legge. Da qui il processo, che si è concluso ieri: il giudice monocratico Maria La Nave ha emesso la sentenza del minimo della pena, con la concessione delle attenuanti.