Gazzetta di Reggio

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Frogs, Pikes’n Noses Duo

Alice Benatti
Frogs, Pikes’n Noses Duo

Nel repertorio brani dimenticati medievali riarrangiati in chiave jazz «La registrazione del primo album è finita e ora lo stiamo mixando»

20 febbraio 2024
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Reggio Emilia Matteo inizia a suonare a quattro anni, Daniele a cinque. È da allora che non si fermano: entrambi studiano musica, in particolare il jazz, che diventa il loro linguaggio. Dopo otto anni fianco a fianco nel loro precedente gruppo (gli Empatee du Weiss), nel 2022 trovano la loro dimensione nel duo Frogs, Pikes’n Noses. Un progetto originale nato dall’idea di riarrangiare brani medievali, antichi e tradizionali in chiave jazzistica. «Ciò che ci rende peculiari – dicono i due amici – è l’intenzione di attingere a un repertorio di musiche dimenticate ai più, appartenenti a diversi tempi e luoghi, riproponendole attraverso arrangiamenti che richiamano anche stilemi e canzoni moderne ma sempre nel rispetto dello loro caratteristiche e sonorità. Cerchiamo di dare nuova vita a questi brani, evidenziandone le particolarità e le differenze, provando a mettere al contempo in luce l’universalità del linguaggio musicale, che è sempre stato un punto di incontro tra i popoli e un mezzo di integrazione molto forte». Protagonista di questa settimana di Replay, la rubrica della Gazzetta e di Arci dedicata agli artisti del nostro territorio, il duo reggiano cammina in equilibrio sull’interazione e sull’ascolto tra i due strumenti che creano la magia firmata Frogs, Pikes’n Noses: il pianoforte (con Matteo) e il sassofono (Daniele). «Le canzoni su cui abbiamo lavorato fino a questo momento – spiegano – provengono da diverse aree dell’Europa e del Medio Oriente. Ne abbiamo di italiane (Saltarello), scozzesi e irlandesi (Scarborough Fair, Mo Ghile Maer), francesi (Tourdion), afghane (Laïli Djân), tedesche (Herr Mannelig) e finlandesi/svedesi (Vem Kan Segla Förutan Vind). Non eseguiamo brani originali, anche se potremmo considerare l’arrangiamento un lavoro che rende inedite queste canzoni. Nel processo, infatti, le musiche assumono un nuovo volto. Non ci limitiamo a reinterpretare le melodie, ma utilizziamo diversi escamotage per dar loro nuova vita». Il loro rapporto con la musica i due lo descrivono come «totale e indissolubile» ed entrambi, oltre a suonare, curano rassegne musicali in club e locali «proprio perché il sogno sarebbe quello di riempire ogni angolo delle nostre città di concerti e musica». Entrambi sono nati a Reggio Emilia ma Daniele, che ha vissuto tra Stati Uniti, Colombia e Olanda, oggi vive a Bologna, dove racconta di essersi spostato proprio per immergersi in una scena musicale più vivace. Nella nostra provincia hanno suonato in diversi locali, come il Guascone e il Gattaglio’s Pub, ma ora si dicono concentrati sul loro primo album. «Abbiamo terminato la registrazione a inizio gennaio – raccontano – e ora lo stiamo mixando. Il tutto grazie a Marco Chiussi, amico ed ex tecnico audio dell’Igloo Audio Factory e oggi chef e musicista di Food Ensemble, che ha accettato di cimentarsi in questa impresa. Non appena l'album uscirà abbiamo in programma un tour di presentazione che dovrebbe portarci a Parma al “Club Borgo Santa Brigida” il 5 aprile, ad Aosta al “Bistrot Ramet” il 6, il 7 a Milano alla “Corte dei Miracoli” e l’8, al rientro, suoneremo a “Il Lonfo” dagli amici Francesco e Rey».