«Basta morti sul luogo di lavoro» Due ore di sciopero nei cantieri
In provincia di Reggio Emilia i morti sul lavoro nel 2023 sono stati 7. Oggi pomeriggio la mobilitazione di Cgil e Uil dopo la tragedia di Firenze
Reggio Emilia Due ore di sciopero nelle ultime due ore del turno di oggi, dalle 16 alle 18, per dire “basta” alle morti sul lavoro, alla luce della strage nel cantiere Esselunga di Firenze in cui hanno perso la vita quattro operai. Cgil (Fiom e Fillea) e Uil (Feneral e Uilm) sono unite in questa battaglia e ieri, dagli uffici di via Roma, lo hanno ribadito a gran voce. «L’evento tragico di Firenze – è stato sottolineato – è l’ennesimo episodio di morte sul lavoro, morti avvenute nel silenzio più totale. Questa situazione è inaccettabile ed è per questo che domani (oggi, ndr) i lavoratori dei cantieri si fermeranno. Inoltre, saremo presenti nel cantiere principale di Reggio, quello della tangenziale Nord in via Normandia, con un vero e proprio presidio di protesta».
I sindacati chiedono agli enti nazionali di rivedere i piani per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, a partire dal governo: «Il governo Meloni – ha proseguito Cristian Sesena, segretario generale Cgil – ha fatto delle modifiche al codice appalti, favorendo il processo dei subappalti. Nel cantiere Esselunga di Firenze, per esempio, avevano lavorato ben 21 aziende, nell’ottica di un risparmio dei costi. In questo modo la pubblica sicurezza viene meno».
Il collega Sabatino Aliberti, segretario edili Cgil, si è invece focalizzato sul tema delle partite Iva: «A Reggio ci sono attualmente 11mila partite Iva nel settore edilizio, di cui 1.250 individuali e tante altre che prevedono un solo lavoratore dipendente. Molti di questi sono spesso costretti dal datore di lavoro a diventare autonomi se vogliono lavorare in un determinato cantiere. Così, oltre a ridurre i costi, il titolare non è neanche obbligato a far rispettare i contratti nazionali che prevedono 16 ore di formazione obbligatorio sulla sicurezza».
Sulla stessa lunghezza d’onda la Uil, capitanata dal coordinatore Roberto Rinaldi: «Abbiamo fatto in questi ultimi anni dei notevoli passi indietro – dice – ci sono responsabilità ben precise e a tal ragione chiediamo che chi di dovere di garantire ai lavoratori strumenti di sicurezza all’avanguardia, ma non solo. Se da un lato apprendiamo con piacere la notizia dell’aumento degli ispettori per il lavoro a Reggio (8 in più), siamo preoccupati per i medici del lavoro, prossimi alla pensione e con un orizzonte di mancato ricambio generazionale». Rinaldi prosegue: «Anche per le aziende sotto i 15 dipendenti chiediamo che sia riconosciuto un rappresentante dei lavoratori sulla sicurezza e, dopo i costanti confronti che avevamo avuto in merito anche con la Prefettura, chiediamo l’apertura immediata di un tavolo provinciale dove tra le varie cose chiederemo la formazione obbligatoria per i datori di lavoro».
A margine è stato richiesto un maggiore controllo sui cantieri, per evitare infiltrazioni malavitose. A tale finalità, Cgil e Uil si sono attivate per l’introduzione dei badge, che segnano entrate e uscite, collegati alle forze dell’ordine.
Nel 2023 i morti sul lavoro nel Reggiano sono stati 7, in Regione 112. Il numero sale raggiungendo quota 1485 per l’intero territorio nazionale.l