Gazzetta di Reggio

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L’indagine

Bibbiano, Di Maio indagato per le accuse al sindaco Carletti

Serena Arbizzi
Bibbiano, Di Maio indagato per le accuse al sindaco Carletti

Chiusura delle indagini per l’ex ministro e altre 47 persone. Tarquini, difensore del primo cittadino: “Quel post di Di Maio aveva scatenato un odio incivile”

23 febbraio 2024
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Bibbiano C’è anche l’ex ministro Luigi Di Maio tra i 48 indagati per diffamazione aggravata in seguito alle offese social nei confronti del sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti.

Si tratta di un filone parallelo all’inchiesta “Angeli e Demoni”, legata a un presunto sistema di affidi illeciti di minori in Val d’Enza. Uno scandalo che creò scalpore a livello nazionale e si trasformò in feroce polemica politica che assunse toni tali da far temere per l’incolumità delle persone coinvolte.

Il sindaco Carletti, assistito dall’avvocato Giovanni Tarquini, aveva presentato, in tutto, cinque denunce, accorpando, soprattutto nella prima, numerose persone che avevano rivolto insulti social al primo cittadino. Le denunce sono state presentate per diffamazione, ma anche per le minacce, in alcuni casi anche di morte, verso Carletti.

Il giorno stesso dell’operazione, il 27 giugno 2019, Di Maio aveva pubblicato un post in cui compariva la foto di Carletti con la scritta “arrestato”, assieme al simbolo del Pd e alla frase: “Affari con i bambini tolti ai genitori”. Di Maio indicava quello che «viene spacciato per un modello nazionale a cui ispirarsi sulla tutela dei minori abusati, il modello “Emilia” proposto dal Pd, si rivela oggi come un sistema da incubo». Ne nacque un clima di feroci insulti verso il primo cittadino, e si arrivò a temere per la sua incolumità. Poche settimane dopo Carletti presentò denuncia il 12 agosto in Procura verso di Maio e gli autori di altre 147 mail e post giudicati offensivi.

«Inizialmente avevo manifestato un tema di inopportunità, non sulla persona, ma sul ruolo, del pubblico ministero Valentina Salvi nella gestione anche di queste denunce, accanto al processo “Angeli e demoni” in cui rappresenta l’accusa – spiega l’avvocato Tarquini –. L’allora capo della Procura, Marco Mescolini, disse che andava bene così. Sono ben lieto della comunicazione della conclusione delle indagini e dell’identificazione di queste persone. Lo sono, e mi preme sottolinearlo, perché il sindaco Carletti e la sua famiglia hanno vissuto un periodo delicatissimo. Quel post di Di Maio aveva scatenato un odio incivile nei suoi confronti e la denuncia che presentammo era per diffamazione e minacce, in alcuni casi anche di morte».

Si tratta di una corsa contro la prescrizione, per cui Tarquini si augura che «ci siano presto sviluppi nell’ambito di questo procedimento che mette in luce i comportamenti feroci verso Carletti». A Reggio Emilia, dunque, accanto al processo madre di primo grado in corso, “Angeli e demoni”, potrebbe prefigurarsi la nascita di un nuovo processo, questa volta per diffamazione e minacce.