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Reggio Emilia si mobilita per la pace con un’affollata marcia in centro

Reggio Emilia si mobilita per la pace con un’affollata marcia in centro

Sabato 24 febbraio (ore 16.30) la partenza del corteo da Porta San Pietro

24 febbraio 2024
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Reggio Emilia Reggio Emilia si mobilita “Per un futuro di pace”: è il titolo scelto per l’appello e la marcia che la città accoglierà in centro storico nel pomeriggio di oggi, giorno del secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucrania. Promossi in modo congiunto e paritario da tutti gli aderenti, al momento 154 tra istituzioni, enti e organizzazioni, appello e mobilitazione si realizzano nel segno di una pace che si vuole universale e riguardano tutti i teatri di conflitto presenti nel mondo.

Il percorso della marcia avrà inizio alle 16.30 a porta San Pietro, il corteo percorrerà la via Emilia fino a piazza Gioberti e da qui proseguirà lungo corso Garibaldi, poi attraverso via Farini raggiungerà piazza Prampolini dove, ai piedi della scritta “Cessate il fuoco ora!”, si svolgeranno alcuni interventi.

«L’adesione all’appello e alla marcia sono frutto di una condivisione molto ampia e approfondita tra istituzioni, organizazioni, associazioni. Di fatto ormai tutti i Comuni, oltre ai sindacati, hanno aderito. Siamo proiettati verso le 200 adesioni. È un ottimo presupposto per una buona riuscita dell’iniziativa», ha detto ieri mattina il sindaco Luca Vecchi presentando l’iniziativa.

«E sempre in tema di pace – ha concluso il sindaco – per tre giorni avremo in città Robi Damelin, fisicamente presente, e Laila AlSheikh, collegata da remoto dato che non l’hanno lasciata partire, quali portavoce di Parents Circle Families Forum (Pcff), una organizzazione congiunta israelo-palestinese di cui fanno parte oltre 600 famiglie, che hanno perso un familiare stretto a causa del conflitto tra Israele e Palestina».

Giorgio Zanni, presidente della Provincia, ha sottolineato «l’adesione convinta e unitaria alla marcia per un futuro di pace, che supera diverse differenze anche di ispirazione politica, da parte di tanti e in particolare dei Comuni della provincia, oltre che della Provincia stessa. Di questo siamo grati ai partecipanti».

«Sarà una grande prova tecnica di diplomazia dal basso, per dire pubblicamente che ci sono altre modalità e altre strade rispetto alla violenza e alla prevaricazione – ha detto Cristian Sesena, segretario generale della Cgil di Reggio Emilia –. Il livello di compartecipazione che ci sarà a Reggio credo non sarà replicabile in altre città, perché è frutto di diversi momenti di confronto, fatti con la parte sana della società, per contrastare una assuefazione fisiologica alla guerra in cui rischiamo di trovarci».

«Abbiamo la necessità di educarci reciprocamente alla pace, di tenere vivo il fragile dialogo di pace e di superare la soglia dell’indifferenza – ha dichiarato Francesco Bini della segreteria Cisl Emilia Centrale –. In questo senso Reggio Emilia ha un ruolo cardine come città di pace, ruolo che si evidenzia nella volontà di dialogo che emerge anche dall’incontro con i genitori del Parents Circle family forum. II loro esempio è la prova che una collaborazione per costruire la pace è possibile nonostante l’enorme sofferenza causata dalla perdita di un congiunto».

Pasqualino Pugliese di Europe for Peace ha sottolineato che «la manifestazione di Reggio Emilia si inserisce nel quadro delle 120 manifestazioni analoghe previste in Italia e le associazioni che si riuniscono nel nostro Movimento non violento aderiscono convintamente».

Un buon passo sulla via di una pace duratura, ha concluso Pugliese, «sarebbe iniziare seriamente a ridurre le spese militari».

È possibile ancora aderire all’appello “Per un futuro di pace” scrivendo all’indirizzo mail culturadipace@comune.re.it.

I partecipanti alla marcia sono invitati a esporre le bandiere della pace quale unico messaggio di contrasto a qualsiasi guerra e nazionalismo.

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