Gazzetta di Reggio

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La sentenza

Maltrattamenti alla casa di riposo: tutte assolte le operatrici

Serena Arbizzi
Maltrattamenti alla casa di riposo: tutte assolte le operatrici

Correggio: nessuna condanna per le sei imputate. «Sono stati anni vissuti come se fossero un incubo: finalmente è stata fatta giustizia»

24 febbraio 2024
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Correggio «È la fine di un incubo: è stato un processo lunghissimo». Queste le parole commosse di un’operatrice della casa di riposo di via Mandriolo, appena la giudice Francesca Piergallini ha letto la sentenza di assoluzione per tutte e sei le imputate, esplose in un pianto liberatorio di gioia e gratitudine verso i propri difensori. Le imputate erano accusate di maltrattamenti e, a vario titolo, di violenza privata.

Tutte e sei le operatrici sono state assolte, come richiesto dai loro avvocati. A processo c’erano Angela Cipriana Tehei, Ester Montoya, residente a Carpi (entrambe difese dall’avvocato Antonio Sarzi Amadè), Karina Da Silva (avvocato Angela Zannini), Antonia Iacovino (assistita dagli avvocati Cosimo Zaccaria e Nicola Elmo), Maria Di Francesco (avvocato Pina Di Credico) ed Elena Bassi (avvocato Nicola Tria).

«Sono veramente molto soddisfatto – commenta l’avvocato Nicola Tria –. A queste operatrici è stato tolto un peso che gravava da anni su di loro. Le parole utilizzate come “casa di riposo degli orrori”, hanno fatto sì che questi anni siano stati davvero pesanti. Dopo tutto questo tempo è stata fatta giustizia e non posso che essere soddisfatto per la mia cliente e le altre operatrici. Noi siamo sempre stati molto fiduciosi rispetto all’esito del processo e siamo contenti».
 

L’avvocata Pina Di Credico rimarca: «Ci abbiamo sempre creduto e durante il processo non abbiamo mai parlato per far sì che si svolgesse in serenità, viste anche le parti civili costituite. La mia assistita ha perso il lavoro per questa vicenda, dopo il video pubblicato. Penso che questa sentenza possa riabilitarla in pieno. Abbiamo ribadito che non si capiva perché le telecamere fossero sempre e solo in una stanza. La mia assistita non ha mai usato violenza e le frasi pronunciate non erano rivolte al degente, ma perché c’erano solo due sole operatrici a fronte di 48 ospiti».

L’avvocato Antonio Sarzi Amadè afferma che «è stata fatta giustizia, per queste donne, che rappresentano il primo gradino dell’assistenza sanitaria. Il processo è stato durissimo».

Gli avvocati Cosimo Zaccaria e Nicola Elmo affermano come questa sentenza «renda giustizia non solo alle imputate, ma a tutti. Si è preso atto di una situazione assodata, sotto gli occhi di tutti, che purtroppo ha richiesto molto tempo. Sono stati cinque anni massacranti per queste persone che hanno sempre dato il massimo impegno e la massima professionalità». Anche l’avvocata Angela Zannini esprime soddisfazione: «Ero convinta della innocenza della mia assistita. Ci ha detto che è come se avesse ottenuto la dignità perduta».