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Il candidato unico del centrodestra si decide a Roma: si fa strada il nome di Benedetta Fiorini

Elisa Pederzoli

	Benedetta Fiorini
Benedetta Fiorini

Elezioni a Reggio Emilia. Settimana decisiva nel centrodestra: al lavoro per la coalizione

26 febbraio 2024
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Reggio Emilia Nel centrodestra si lavora ancora alla possibilità di un candidato unico. Sfiorita la convergenza sul nome dell’avvocato penalista Giovanni Tarquini – che ha confermato l’impegno per una lista civica con il sostegno di Lega e Forza Italia, ma ha perso l’ok di Fratelli d’Italia – la partita sembra ancora aperta, anche se il campo sul quale giocarla a questo punto è Roma. E investe direttamente – o per tramite di loro delegati – i vertici dei tre partiti al governo.

La settimana decisiva potrebbe essere quella entrante, messe alle spalle le elezioni regionali in Sardegna che hanno tenuto impegnati gli addetti ai lavori.

E se l’obiettivo condiviso dovesse essere come si è detto “correre insieme” alle prossime elezioni amministrative – si vota l’8 e 9 giugno – allora il nome dell’ex parlamentare del Carroccio Benedetta Fiorini, di cui si parla in questi giorni, potrebbe prendere convintamente quota. Con Tarquini che rischia di rimanere con il cerino in mano.

A Reggio Emilia fanno spallucce. La cordata che ha spinto il nome di Giovanni Tarquini è ferma sulla posizione che resti il migliore candidato civico da esprimere nella sfida a Marco Massari (candidato del Pd).

Lo stesso pensa Roberto Salati, segretario provinciale della Lega. «Noi siamo ancora fermi al progetto iniziale – dichiara –. Ovvero, il nome di Giovanni Tarquini, sul quale stiamo lavorando da otto mesi, e che resta il profilo migliore». «Fratelli d’Italia ha detto no e francamente non ne comprendo le ragioni: si è detto perché ha difeso il sindaco Carletti sul caso Bibbiano. Ma fa parte del suo lavoro, garantire la difesa migliore a chiunque gliela chieda. Stiamo aspettando di sapere quale altro nome proporrà Fratelli d’Italia. Al momento non ne ha fatto nessuno» spiega.

Ma cosa accadrebbe se arrivasse da loro un nome che incontrasse il consenso di tutti e tre i partiti? «Se dovesse essere una figura che ha requisiti identici a quelli di Tarquini, possiamo ragionarci – assicura –. Tarquini oggi rappresenta il profilo ideale, va a incarnare le nostre esigenze del progetto sulla città». E se il nome fosse quello di Fiorini? «Sarebbe un’ottima candidata, ma non è un nome civico, mentre Tarquini lo è – risponde Salati –. E noi stiamo lavorando per il migliore profilo per la città, al di là magari degli interessi di partito».

Di certo, quella di Reggio non è la sola piazza in Emilia in cui il centrodestra cerca di costruire, o mantenere, la coalizione unita. Ad esempio, c’è Sassuolo dove peraltro si parla di una richiesta di passo indietro all’attuale sindaco (del Carroccio) Francesco Menani in favore di un candidato di Fdi. E parallelamente in città il nome di Benedetta Fiorini potrebbe mettere d’accordo molti: donna, mamma, leghista con buoni rapporti con gli altri due partiti, due esperienze importanti al Ministero dell’Interno e della Giustizia con Annamaria Cancellieri. Nel 2018 è stata eletta alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Sassuolo. Si è occupata tanto delle filiere industriali e dell’agroalimentare Made in Italy.