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Reggio Emilia: velox a Masone, in 4 anni 52mila multe. Calano gli incidenti

Reggio Emilia: velox a Masone, in 4 anni 52mila multe. Calano gli incidenti

I conducenti per cui è scattato il ritiro della patente sono 304. In quel tratto di strada nel 2018 morirono due ragazze

27 febbraio 2024
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Reggio Emilia C’è chi percorre la via Emilia tra Masone e Bagno, che in quel tratto assume il nome di via Lorca, a una velocità superiore a 130 km/orari, più forte che in autostrada. È quanto emerge dal bilancio di quattro anni di attività dell’autovelox installato nel 2020 proprio in quel tratto di strada, che ha immortalato ben 36 automobilisti che transitavano a una velocità folle, laddove il limite è di 70 km/orari.

Una goccia in mezzo al mare, quelle 36 multe, se si considera che da febbraio 2020, esattamente quattro anni fa, l’autovelox sulla strada che da Reggio porta a Rubiera ha fatto registrare oltre cinquantamila multe, di cui trentanovemila per il superamento del limite di velocità di meno di 10 chilometri orari. Undicimila, invece, gli automobilisti che sono stati multati per aver superato gli 80 km/orari.

A fronte delle oltre 52mila multe, però, si registra un sensibile miglioramento per quanto riguarda la sicurezza stradale. In via Lorca, infatti, si è assistito a una notevole diminuzione di incidenti, mortali e non: gli automobilisti, allarmati dalla presenza del velox, tendono ad alzare il piede dall’acceleratore e di conseguenza si riduce non solo il rischio multe, ma anche quello di scontri.

Secondo i dati raccolti dalla polizia locale reggiana, sono stati 35 gli incidenti con feriti: 28 di questi, però, sono avvenuti in via Bacone dove il velox non esiste e solo sette in via Lorca. Stesso ragionamento, è ovvio, per il numero di feriti: 39 in via Bacone e sette in via Lorca, mentre dal 2020 una persona ha perso la vita in via Bacone, non in via Lorca. Un confronto impietoso che mostra in modo evidente l’impatto positivo del velox.

I conducenti per cui è scattato il ritiro della patente sono 304: secondo il comma 9 dell’articolo 142 del codice della strada, chiunque supera di oltre 40 km/h ma di non oltre 60 km/h i limiti massimi di velocità è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa 543 a 2.170 euro. Dalla violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.

L’autovelox in via Lorca è stato richiesto insistentemente dai residenti, promosso da polizia locale e autorizzato dalla prefettura. Davide Franceschetti, un abitante della zona, una volta installato l’autovelox scriveva su un volantino “Maria e Victoria ne sarebbero orgogliose”.

«Stiamo parlando – dice Franceschetti – di due ragazze morte in questa zona nel 2018. Anas e Comune hanno imposto il velox come unico strumento di sicurezza per consentire l’installazione della fermata autobus».

I dati forniti su Masone sono giudicati positivamente anche da Stefano Poma, capo della polizia locale reggiana: «Indubbiamente l’autovelox produce un effetto – afferma Poma –, fare andare più piano gli automobilisti. Credo che un calo degli incidenti e delle sanzioni sia fisiologico: l’autovelox fa strage di multe nei primi mesi, poi cala».

Poma analizza la situazione in quel tratto della via Emilia: «Già nel 2017, per inserire l’agglomerato di case di via Tagliavini all’interno di un centro urbano, è stato necessario inserire i limiti di velocità. Noi come polizia locale siamo favorevoli ai velox, chiunque lo vorrebbe sotto casa come deterrente al rischio incidenti ma non è così scontato: ci vuole infatti l’autorizzazione da parte della prefettura».

Poma ne approfitta poi per tracciare un bilancio sulle multe: un tema sempre più attuale a livello nazionale, coi “Fleximan” in aumento in tutta Italia e cittadini che accusano lo Stato di utilizzare i sensori solamente per raccattare soldi. «Le multe ci sono, ma ben vengano se servono a salvare vite. Sono in calo le contestazioni, anche perché il giudice di pace costa. Rispetto alla media nazionale la percentuale delle persone che paga le multe – conclude il comandante della polizia locale – è però ancora buona». 

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