Gazzetta di Reggio

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L'indagine

Presi i rapinatori del Caddy

Presi i rapinatori del Caddy

Un uomo e due donne i componenti della banda

27 febbraio 2024
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Reggio Emilia. Nella mattinata di oggi, 27 febbraio, la Squadra Mobile di Reggio Emilia ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della procura della repubblica, diretta da Calogero Gaetano Paci, nei confronti di tre persone, due uomini ed una donna.

I destinatari di misura, italiani e gravati da precedenti penali per reati contro il patrimonio, residenti in provincia di Reggio Emilia, sono gravemente indiziati di aver consumato una rapina in danno dell’esercizio commerciale Caddy’s di via Tenni 132 nel mese di giugno 2023.

In esecuzione del provvedimento, due dei tre indagati sono stati rintracciati nella mattinata del 20 febbraio scorso dagli agenti della Squadra Mobile e sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il terzo presunto responsabile, invece, è stato, invece, sottoposto ad altra misura cautelare coercitiva presso la casa circondariale di Rieti ove risulta attualmente ristretto per altra causa.

L’attività d’indagine avviata dagli uomini della Questura nelle fasi successive alla consumazione dell’episodio criminoso, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati che sono stati compiutamente identificati attraverso il determinante contributo fornito dagli impianti di video sorveglianza installati nella zona teatro dei fatti.

In particolare, dopo un paio di sopralluoghi interni al negozio da parte della complice donna, faceva ingresso nell’esercizio un uomo, travisato da passamontagna, che, dietro la minaccia dell’utilizzo di una pistola, si faceva consegnare dalla dipendente il fondo cassa. Dopo essersi impossessato del denaro, si dava alla fuga a bordo di un’autovettura parcheggiata poco distante, a bordo della quale ad attenderlo vi erano la complice e un altro uomo posto alla guida.

Il risultato operativo attesta, ancora una volta, la straordinaria importanza, in chiave preventiva e repressiva, degli impianti di sorveglianza che restituiscano immagini di qualità idonee allo sviluppo delle indagini della polizia di Stato.