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La sentenza

Reggio Emilia, sparatoria in piazza del Monte: condanna definitiva

Serena Arbizzi
Reggio Emilia, sparatoria in piazza del Monte: condanna definitiva

Gaetano Lombardi sparò più colpi contro un gruppo di otto ragazzi

27 febbraio 2024
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Reggio Emilia È diventata definitiva la condanna di otto anni nei confronti di Gaetano Lombardi, il 46enne che sparò più colpi nei confronti di otto ragazzi in piazza del Monte.

Il caso risale al 17 ottobre 2020 in pieno centro storico, appunto. Lombardi seminò il panico intorno alle 23. Tutto inizia con una lite fra un gruppo di giovani e Lombardi, scaturita da uno scontro fortuito. Volano parole grosse con qualche spintone e, apparentemente, finisce lì. Poi gli amici proseguono verso piazza del Monte e si fermano a parlare, ma Lombardi li raggiunge e punta la pistola sparando nove colpi contro gli otto giovani. Sei di questi colpi ferirono altrettanti ragazzi.

Secondo le ricostruzioni effettuate in questi anni, Lombardi, invece di andare a casa, cercò i ragazzi, armato, per vendetta. E sparò loro con una pistola Beretta calibro 6.35. Uno dei ventenni, colpito a un polmone, venne operato d’urgenza, un altro fu ferito alla mandibola.

Il giudice Silvia Guareschi. in primo grado, sposò le tesi degli avvocati difensori Liborio Cataliotti e Giovanni Bianco: l’accusa a carico del 46enne venne trasformata da tentato omicidio a lesioni gravi e tentate, fu esclusa la recidiva e Lombardi venne condannato a sei anni e mezzo.

In Appello, a gennaio dello scorso anno, venne ristabilito il reato originario, ovvero il tentato omicidio e la pena fu innalzata a otto anni. Al tempo stesso, la corte bolognese ha accolto la tesi difensiva dell’equivalenza tra attenuanti e aggravanti, visto che Lombardi ha dichiarato di essersi pentito e per la provocazione da parte dei ragazzi.

La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa e ha, pertanto, confermato la pena di otto anni, ridotta a un terzo per la scelta del rito abbreviato.

Il ricorso era affidato a un unico «motivo con cui si evidenziavano violazione di legge e vizio di motivazione – si legge nella sentenza – per avere la Corte d’appello ritenuto che la sua condotta sia stata animata da dolo omicidiario nei confronti di tutte le persone offese», anziché di uno solo dei ragazzi, colpito per primo.

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché verte «su un motivo manifestamente infondato». Viene spiegato, poi che la Corte d’appello ha illustrato che le accuse trovano riscontro nella genesi della reazione dell’imputato, «fermamente intenzionato a rivalersi nei confronti non solo» di uno dei giovani, il quale aveva dato il la all’aggressione, «ma anche degli altri che, nella circostanza, non avevano esitato a infierire su di lui».

Anche sulla base di una testimonianza, risulta vero che Lombardi ha sparato contro un ragazzo specifico, ma questo non esclude che abbia poi sfogato il proprio rancore dirigendo i colpi verso gli a ltri

Attualmente, Lombardi è in attesa di liberazione anticipata e domanda di detenzione domiciliare. L’avvocato Giacomo Fornaciari, che assiste le parti civili, si dice «soddisfatto come quando l’accusa è stata ripristinata in tentato omicidio, di cui il fatto presenta tutti gli estremi»