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Incontro pubblico il 29 febbraio

«Riportare il Centro al centro»: ecco le proposte della Consulta

«Riportare il Centro al centro»: ecco le proposte della Consulta

Reggio Emilia: presentazione del Patto d’Ambito, frutto del primo anno di attività del gruppo. «Tra i temi cardine sicurezza, vivibilità, verde. Partiamo dal Parco del Popolo». Incontro pubblico il 29 febbraio alle 21

28 febbraio 2024
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Reggio Emilia Si chiama Patto d’ambito il primo concreto frutto del lavoro delle Consulte, l’organismo collegiale nato a fine 2022, composto da membri eletti e rappresentati delle associazioni e che svolge un ruolo di co-programmazione. Tradotto: ascolta le esigenze del territorio, le interpreta, le organizza per priorità e se ne fa portatore verso il Comune.

Il Patto d’ambito è la prima espressione di questo lavoro: un documento programmatico che, in seguito all’approvazione da parte del consiglio comunale a fine 2023, è diventato parte integrante del Documento Unico di Programmazione 2024 del Comune di Reggio Emilia. In queste settimane, tutte le Consulte stanno presentato al pubblico il loro documento. Giovedì alle 21 al Circolo Catomes Tot tocca alla Consulta del Centro Storico, l’ambito territorialmente più contenuto – copre solo l’area dell’esagono – ma il cui stato di salute dovrebbe stare a cuore oltre i suoi confini.

«Il nostro lavoro è stato mosso da un’esigenza d’ordine generale emersa con forza fin da principio, che si compendia in una sorta di motto: “rimettere il Centro al centro” dell’attenzione e dell’azione pubblica e privata» spiegano i coordinatori Alessandro Roccatagliati ed Elisa Pederzoli. «Questa deriva dalla constatazione che in centro storico quasi non esistono una serie di presidi che rendono meglio vivibili per i residenti gli altri quartieri: centri sociali, associazionismo strutturato, Laboratori Qua Quartiere bene comune, architetti di quartiere, polo sociale comunale, Gruppi di Controllo Comunità. In secondo luogo, è esito del decentramento fuori dal centro intervenuto negli ultimi 20- 30 anni di importanti servizi o funzioni direzionali e culturali» riflettono.

L’ascolto dei cittadini è avvenuto, tra le altre cose, attraverso un questionario predisposto on line dagli uffici comunali e adattato alle esigenza del centro storico. «Hanno risposto in 439: più le donne (53,5%) degli uomini (39,4%). Il 55,8 % di chi ha risposto abita in centro, il 17,5% ci lavora. Una delle cose più importanti che sono emerse è che ben 210 persone (47,8%) hanno avanzato proposte e idee per interventi specifici che vorrebbero realizzati per migliorare la situazione esistente» raccontano. Tre i principali temi emersi: «Sicurezza, per il 51,7%; mobilità sostenibile e parcheggi, per il 34,2%; ambiente, clima, parchi e spazi verdi per il 31,8%».

Su questa base, sono nate le proposte avanzate dalla Consulta all’amministrazione comunale, descritte nel Patto d’Ambito e che verranno illustrate giovedì. Punti sui quali l’amministrazione ha risposto con un semaforo verde, rosso o arancio, a seconda della fattibilità.

«Nella sezione strategica del documento abbiamo indicato cinque macro temi che identificano il percorso per riportare il “centro al centro” nell’arco del nostro mandato, 5 anni: interventi su ambienti e spazi verdi per la vivibilità del centro storico, che più di altri ambiti soffre il cambiamento climatico. Qui d’estate si fa davvero fatica a restare – vanno avanti – Il secondo programma riguarda degrado e insicurezza, questioni emerse con nettezza e non solo questione di percezione: c’è necessità di affrontare situazioni di emergenza legate a condizioni di fragilità di numerose persone, che stazionano in luoghi più o meno fissi; di una campagna di sensibilizzazione per il rispetto dei luoghi, ma anche di controllo. La Consulta sta cercando di favorire la nascita di Gruppi di controllo di comunità. Il terzo tema riguarda la mobilità, per rendere davvero sostenibili le aree Ztl; il quarto turismo e attrattività nella convinzione che il brand città del Tricolore debba essere ulteriormente promosso e valorizzato. Infine, una riflessione su azioni per favorire il “ripopolamento” del centro tra residenzialità e attività commerciali».

Nella parte operativa delle proposte della Consulta ci sono i progetti su cui lavorare da subito attivamente insieme Comune e soggetti coinvolti. «Il primo punto, sul quale il Comune ci ha risposto con un semaforo verde, riguarda il Parco del Popolo. L’intervento di ripensamento e ristrutturazione dei Giardini in corso crediamo debba sottoposto a un processo di co-progettazione partecipata che coinvolga le Istituzioni culturali e scolastiche che affacciano, a partire dalla scuola d’infanzia Diana che di fatto è dentro. Sulle attrezzature c’è bisogno di un’area per lo sport e di riaprire i bagni. Sì anche a campagne di comunicazione contro il degrado e l’incuria». «Nella parte operativa l’elenco è lungo. Ma i provvedimenti per attuare le azioni previste necessitano di atti e impegni concreti, da questa e dalla prossima amministrazione. Coi cittadini e i vari soggetti professionali a fare la loro parte. Al di là e al di sopra delle enunciazioni da campagna elettorale: il nostro impegno, neutrale tra gli schieramenti ma tutto meno che disinteressato, andrà tenacemente a continuare» concludono. l

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