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Rissa con tentato omicidio: tutti assolti

Rissa con tentato omicidio: tutti assolti

Guerriglia urbana: i filmati delle telecamere non sono bastati

29 febbraio 2024
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Reggio Emilia Dai filmati delle telecamere in strada, considerati la prova principe, non è stato possibile stabilire i ruoli dei singoli partecipanti né chi ha commesso il tentato omicidio. Questo il motivo, sostenuto dalle difese e in parte dallo stesso pm, che ha portato al non luogo a procedere per quattro persone (un marocchino 43enne, due tunisini di 43 e 39 anni, una italiana di Sassuolo di 33 anni) imputate per rissa e all’assoluzione con formula piena per Moncef Abidi, tunisino di 47 anni, che oltre alla rissa era accusato di tentato omicidio e di lesioni personali.

I fatti risalgono alla notte del 24 ottobre 2019, quando in strada è scoppiata una battaglia urbana tra cinque stranieri; coinvolta anche una donna con un bimbo in braccio. La guerriglia urbana – immortalato per intero dalle telecamere, dove si vede il gruppo discutere a suon di spintoni, finché uno di loro si stacca e viene inseguito da un altro, che lo colpisce con calci e pugni rincorrendolo – è scoppiata in via Paradisi, è proseguita in via Vecchi e in via Emilia Ospizio, circa all’altezza del McDonald’s, è stato trovato a terra un 34enne irregolare con un taglio alla base del collo di quindici centimetri, secondo i medici «idoneo a determinare potenzialmente la morte». L’accoltellatore è stato identificato in Moncef Abidi, con una sfilza di precedenti per spaccio, rapine, pestaggi, bottigliate e una rissa in piazzale Marconi nel 2013. Scappato, quella notte Abidi è ricomparso un’ora più tardi al pronto soccorso: nel parcheggio i poliziotti hanno immobilizzato con il taser il fuggiasco caduto in una siepe (per resistenza a pubblico ufficiale Adibi è stato condannato a pochi mesi e colpito da provvedimento di espulsione, ha poi fatto ricorso ed è tuttora in Italia). Questo processo ha avuto un iter travagliato; nel luglio 2023 il gip ha invitato il pm a specificare meglio e il capo d’imputazione è stato modificato. Invano. Ieri è stato lo stesso pm a chiedere il non luogo a procedere per rissa, vista l’impossibilità di stabilire le condotte. Abidi, difeso dall’avvocato Nicola Gualdi, è stato l’unico ad aver scelto il rito abbreviato negando gli addebiti e anzi sostenendo di essersi difeso da un’aggressione. Il gip Andrea Rat lo ha assolto dalla rissa perché il fatto non sussiste e dal tentato omicidio per non aver commesso il fatto.  

Am.P.