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L’infortunio sul lavoro di Mancasale

Amin Karim è morto precipitando da un lucernario: la tragedia davanti al figlio

Serena Arbizzi
Amin Karim è morto precipitando da un lucernario: la tragedia davanti al figlio

I due lavoravano insieme e stavano pulendo le grondaie del capannone

06 marzo 2024
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Reggio Emilia È morto a pochi metri dal figlio, mentre stava eseguendo lavori sul tetto di uno stabilimento. È deceduto a causa di un infortunio sul lavoro Amin Fawzi Gadel Karim, 57 anni, di origine egiziana, ma a Reggio Emilia da parecchi anni.

Non erano ancora le 14 di martedì 5 marzo, quando l’uomo era sul tetto, insieme ad altri due operai, addetti alle opere di pulizie e ripristino: si stava occupando di sistemazione della grondaia, sul tetto del capannone al civico 35 di via Calvi di Coenzo, nella zona industriale di Mancasale. Sul posto c’era anche il figlio di Amin, che stava lavorando insieme al padre, a pochi passi da lui.

In quei terribili attimi in cui il padre è precipitato all’interno dello stabilimento, il figlio si trovava all’esterno. Secondo alcune testimonianze, avrebbe dunque assistito ai soccorsi e alla più straziante delle scoperte. Il tetto, secondo le prime ricostruzioni, era in larga parte calpestabile, ma in certi punti sono presenti lucernari che, con il passare del tempo, si sono sporcati a causa del deposito di detriti. Amin, che a suo tempo risultava titolare di un’impresa artigiana individuale, avrebbe camminato su uno di questi, sprofondando di sotto, all’interno del capannone. Evidentemente, non era possibile percepire la differenza tra i vari punti della superficie calpestabile del tetto.

Il 57enne è deceduto sul colpo. Dentro lo stabilimento c’erano attrezzature edili: da ponteggi a materiali di edilizia. Il luogo dov’è caduto Karim, quindi, non sarebbe stato un pavimento sgombro, bensì un capannone usato come deposito dalla Reggio Ponteggi, azienda che si dichiara estranea all’episodio.

«I lavoratori stavano pulendo la grondaia: a un certo punto uno di loro è caduto dentro il magazzino che in quel momento era chiuso, perché lo utilizziamo poco. Si tratta di addetti di una ditta esterna, incaricata da un’altra persona rispetto alla nostra impresa», spiega il titolare della Reggio Ponteggi. A Mancasale dopo l’infortunio sono arrivati gli agenti della polizia di Stato, i vigili del fuoco, la polizia locale, la medicina del lavoro dell’Ausl, insieme alla Procura, che coordina le indagini. Dopo l’infortunio mortale, infatti, è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo. Sul posto è arrivato il procuratore Dario Chiari. Le indagini sono ancora in corso, ma da quanto ha rilevato chi ha fatto i primi sopralluoghi, il 57enne non avrebbe indossato imbragature. Non sono stati rilevati, infatti, punti di ancoraggio. Secondo i primi accertamenti, Amin sarebbe precipitato da un’altezza di oltre 7 metri. In via Calvi di Coenzo sono arrivati i famigliari, sorretti dagli amici, mentre affrontavano la peggiore delle notizie.

«Eravamo insieme sul tetto, poi, improvvisamente, è precipitato dentro il capannone», racconta uno dei lavoratori che si trovavano sulla sommità dell’edificio insieme al 57enne. La moglie è anch’essa titolare di un’attività, mentre i figli di Adel Karim sono volti noti dello sport reggiano. Uno di loro, Amro, si è cimentato nel pugilato per anni, allenato da Valentino Manca, tra Scandiano e Correggio. «Sono profondamente addolorato e desidero rivolgere alla famiglie le condoglianze mie e della Reggiana Boxe. Per me, i miei ragazzi sono come figli e desidero manifestare il massimo della mia vicinanza per questo lutto tremendo che ora deve sopportare Amro insieme ai suoi famigliari», afferma Valentino Manca.

Il funerale avverrà in Egitto, come dichiarano i cugini di Amin, «con la sepoltura nella tomba di famiglia. Apparteniamo ad Allah e a lui ritorneremo». In provincia di Reggio Emilia si assiste così, di nuovo, a nuovo sangue versato sul luogo di lavoro. L’ultimo infortunio sul lavoro si era verificato il 6 ottobre 2023 quando un autista di 67 anni morì nella golena del Po, a Guastalla. Soltanto pochi giorni fa si è registrato un nuovo infortunio a Bagnolo, con cinque lavoratori coinvolti, quattro dei quali dimessi, mentre uno si trova ancora in Rianimazione. 

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