Gazzetta di Reggio

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L’iniziativa

Scelte le prime quattro donne onorate nel Giardino dei Giusti

Roberto Fontanili
Scelte le prime quattro donne onorate nel Giardino dei Giusti

A tenerne viva la memoria, al parco Santa Maria, sarà l’Artboreto

07 marzo 2024
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Reggio Emilia Il connubio tra arte e natura è il tratto caratterizzante del Giardino dei Giusti che sorgerà al parco Santa Maria (nelle vicinanze di via Roma) e che sarà inaugurato il prossimo 16 marzo. Le prime figure ad essere ricordate nel Giardino dei Giusti saranno quattro donne: le due sorelle iraniane atlete e attiviste siriane per i diritti dei rifugiati Yusra e Sarah Mardini, la dottoressa e attivista italo-eritrea per i diritti umani Alganesh Fessaha e l’insegnante reggiana Maria Bertolini Fioroni che, animata da una profonda fede cristiana, in tempo di guerra ospitò numerosi fuggitivi di ogni credo politico.

A tenerne viva la memoria sarà l’“Artboreto”, un’installazione realizzata dai tre artisti Antonella De Nisco, Fabio Iemmi e Oscar Accorsi, con opere ispirate ai temi della natura.

Ieri mattina in Sala del Tricolore, in occasione della Giornata europea dei Giusti, sono stati il sindaco Luca Vecchi, l’assessora Carlotta Bonvicini e il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori a presentare il progetto del Giardino dei Giusti davanti ai circa cinquanta alunni delle scuole primarie Bergonzi (classe IVC) e Canossini di Villa Sesso (classe VC) e dell’oratorio di Castellazzo. Dopo la presentazione del progetto è stata proiettata la testimonianza video di Gabriele Nissim, presidente dell’associazione Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide), l’onlus che ha inaugurato nel 2003 a Milano (sull’esempio dello Yad Vashem di Gerusalemme) il progetto di realizzare un Giardino dei Giusti in tutto il mondo. Le figure e le storie personali delle quattro Giuste sono state invece presentate da Viviana Saccani (Istoreco), Maria Grazia Medici (Aperta...Mente) e Federica Trimarchi (Fondazione Mondinsieme).

Il Giardini dei Giusti voluto dal network di Gariwo ha lo scopo di onorare coloro che di fronte alle atrocità di massa si assumono una responsabilità personale per difendere la dignità umana e per soccorrere le vittime. Come nel caso delle prime quattro “Giuste” che saranno ricordate al Parco Santa Maria e che rischiando vita, carriera e amicizie sono stati capaci di preservare i valori umani di fronte a leggi ingiuste o all’indifferenza della società. Nel presentare il progetto il sindaco Vecchi ha sottolineato che «si tratta di un’iniziativa che va collocata nel contesto di un impegno costante di Reggio sulla memoria e sul dialogo tra le diversità culturali e religiose». L’assessora Bonvicini ha poi aggiunto che «ogni opera d’arte inserita all’interno del giardino corrisponderà ad luogo utilizzabile come spazio di riflessione». Da ultimo il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori ha rimarcato come «nella vita si abbia l’occasione di fare delle scelte e il Giardino dei Giusti rappresenti l’esempio di persone che hanno deciso di non voltarsi dall’altra parte».