Gazzetta di Reggio

Reggio

8 marzo

Sciopero globale delle donne contro la violenza patriarcale

Sciopero globale delle donne contro la violenza patriarcale

“Lotto Marzo” di Nondasola e Non Una Di Meno manifestano in centro storico

07 marzo 2024
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Reggio Emilia Ancora una volta “saremo insieme in piazza” in occasione dell’8 marzo. Alla manifestazione – ritrovo alle 18 in piazza Martiri del 7 luglio - aderiscono Associazione Nondasola, Non Una Di Meno Reggio Emilia, Spazio Donna libere di essere, Assemblea Transfemminista degli Spazi Sociali, Donne in Nero, Collettivo Studentesco Raboun, Collettivo LeMafalde. Un’iniziativa frutto di un confronto collettivo ad esprimere la convergenza su terreni di lotta comuni da condividere con la città. Un approdo non scontato che, nel riconoscimento delle reciproche differenze, testimonia la volontà di consolidare alleanze e pratiche di solidarietà nel contrasto e nella prevenzione di ogni forma di violenza patriarcale.

«Nel mese di febbraio – si legge nella nota firmata dalle diverse associazioni e collettivi – ci siamo incontrate senza nasconderci le differenze che segnano i nostri diversi modi di essere femministe e transfemministe, consapevoli che ci sono infiniti modi di sentirsi. Le nostre esperienze ce lo insegnano: femministe e transfemministe non si nasce, ma si diventa. È un percorso mai finito che fa perno sul rendere la propria esperienza un bene comune nella relazione con tutte le altre. Ci siamo dette che continueremo a confrontarci ma non a dividerci, come farebbe comodo al sistema patriarcale, anche dopo l’8 marzo. I terreni di lotta comune sono tanti e in questo Lotto Marzo vogliamo condividerli con la città».

Tanti i motivi per essere in piazza. Innanzitutto «per sostenere lo sciopero transfemminista dal lavoro produttivo e riproduttivo: non possiamo più nasconderci che patriarcato e capitalismo si reggono sul lavoro gratuito o sfruttato delle donne. Senza di noi il sistema collasserebbe», ma anche «per scioperare dai ruoli imposti e dalle gerarchie di genere, per liberarci dall'oppressione del binarismo in cui vorrebbero ingabbiarci. Saremo insieme in piazza, persone lgbtqia+, persone razzializzate, persone con disabilità, persone che abitano il margine, persone che non rinunciano ad attraversare i confini della paura». Senza dimenticare i venti di guerra: «Saremo insieme in piazza per portare la voce di tutte le donne che oggi nel mondo vivono l'orrore della guerra, del genocidio e del colonialismo. La guerra è di chi la combatte, ma le sue conseguenze riguardano più che altro le donne civili, bambini e bambine, libere soggettività». E ancora «saremo insieme in piazza per continuare a difendere la libertà di abortire e di decidere sul nostro corpo, per ottenere molto più della 194» ma anche «per denunciare le aberrazioni dei tagli alla sanità, le violenze ostetriche e di reparto» e per gridare « la nostra rabbia contro la cultura dello stupro». «Dal novembre scorso la sorella di una ragazza ammazzata ci ha chiesto di fare rumore: vogliamo prenderla in parola, e se siamo insieme di rumore possiamo farne moltissimo». l