Gazzetta di Reggio

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Il lutto

Morto a 76 anni il primo coach della Pallacanestro Reggiana

Giuseppe Galli
Morto a 76 anni il primo coach della Pallacanestro Reggiana

Marzio D’Arrigo nella stagione 1974/75 ottenne subito la promozione in D

10 marzo 2024
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Reggio Emilia Nell’anno in cui la Pallacanestro Reggiana si appresta a festeggiare, il 3 settembre prossimo, mezzo secolo di vita, ieri mattina – a 76 anni – si è spento il suo primo allenatore, Marzio D’Arrigo, che nella stagione 1974/’75 guidò la neonata formazione alla vittoria del campionato di Promozione e alla conquista della serie D. Promozione che venne bissata l’anno successivo, con la vittoria del girone di serie D e il salto in serie C.

Sponsorizzata Magazzini Jolly, con il bianco e il blu come colori distintivi, la squadra metteva insieme alcuni dei migliori talenti del già vivace mondo del basket reggiano: nella foto a fianco, da sinistra in piedi ci sono il direttore tecnico Gianni Ferretti, Guerrieri, Nobili, Grasselli, Belpoliti, Filippini e il coach D’Arrigo. Accosciati, da sinistra: Grisanti, Bigi, Benedetti, Celani e Occhipinti.

Lasciata la Pallacanestro Reggiana, D’Arrigo rimase nel mondo del basket per tanti anni, guidando la Fornaciari, che ha portato dalla Promozione fino alla serie B. Lo sport era la sua passione e, chiusa l’esperienza con la pallacanestro, passò alla pallavolo maschile, come general manager della squadra reggiana in serie A.



Marzio D’Arrigo ha poli lavorato al Camp 3000 di Rivalta, che aveva sede dove oggi c’è il McDonald’s, prima di passare alla Latteria Giglio, dove è stato responsabile della distribuzione. Ha chiuso la sua carriera lavorativa come imprenditore autonomo, operando in vari settori: ha cessato ogni attività nel 2010, quando è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale.

Venerdì sera, mentre si trovava nella sua casa di Orologia, è stato colto da un ictus: trasportato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, è deceduto ieri mattina alle 11.

Marzio D’Arrigo viveva nella frazione di Montecavolo dal 1981: lascia la moglie Silvana, i figli Alberto (che ha ereditato da lui la passione per il basket, giocando a sua volta nella Fornaciari) e Andrea, la nuora Barbara e i nipoti Filippo e Federico. La camera ardente verrà allestita all’obitorio del Santa Maria Nuova e potrà essere visitata dalle 11.30 di domenica 10 marzo (fino alle 17) e lunedì 11 marzo dalle 9 alle 17. Il funerale si svolgerà martedì alle 10 nella chiesa dell’obitorio dell’ospedale. Il feretro verrà tumulato al cimitero di Montecavolo.