Gazzetta di Reggio

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La sfida al verde

Case green, obblighi (e spese) per ridurre i consumi energetici

Giovanni Medici
Case green, obblighi (e spese) per ridurre i consumi energetici

Uno studio Gabetti censisce case e appartamenti: oltre il 70% è da adeguare Le costruzioni emiliane dovranno adeguarsi ai nuovi standard europei

11 marzo 2024
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La nuova direttiva dell’Unione europea per l’efficientamento energetico e ormai in dirittura d’arrivo: prevede che entro il 2030 tutti gli immobili residenziali debbano essere in classe energetica E ed entro il 2033 passino alla classe D. L’Emilia-Romagna arriva preparata a queste ormai imminenti scadenze? L’Ufficio studi Gabetti e Abaco Team, società del Gruppo che si occupa di servizi tecnici per l’immobiliare, hanno condotto nel 2023 un’analisi sul patrimonio edilizio abitativo in Emilia Romagna: da essa emerge che gran parte degli immobili sono ancora lontani dai parametri minimi di sostenibilità contenuti nella proposta di revisione della nuova direttiva Ue. L’analisi ha riguardato i dati di un campione di 2. 330 unità residenziali, raccolti dal 2017 al 2022. Il 55, 7% del campione esaminato risultava a fine 2022 in classe energetica G, il 13, 2% in classe F, il 14, 7% in complesso nelle classi E e D. Le classi A, B e C contavano all’incirca per il 13, 9% del totale del campione preso in esame.

Non sono numeri che fanno ben sperare. Gli obiettivi della normativa europea come detto sono ambiziosi: ridurre del 16% i consumi energetici entro il 2030 e del 22% entro il 2035, per arrivare appunto nel 2050 alle zero emissioni, nel rispetto dei piani messi a punto dai singoli stati membri. I legislatori europei hanno deciso che almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Scadenza 2028 Dal 2028 gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere tutti a emissioni zero e per tutti gli edifici nuovi varrà l’obbligo di avere impianti fotovoltaici. Quanto al riscaldamento, il divieto di installare nuove caldaie a gas scatterà dal 2040. I dati della Regione Emilia-Romagna (Sace-Sistema di certificazione energetica 2016-2022) , non individuano tendenze molto diverse dal campione analizzato da Gabetti: gli immobili in genere in classe F sono il 22 per cento, in classe G il 38%, solo il 7% tra A1 e A4. Tra quelli residenziali le percentuali sono rispettivamente 23%, 40%, 7. 3%. Tra le nuove unità immobiliari l’87% sono in classe A1-A4 e al 31 dicembre 2022 una nuova abitazione su due è in A4. Quasi seimila infine alla stessa data erano le abitazioni Nzeb (a consumo quasi zero) censite tra Piacenza e Rimini.

Diego Vitello, Senior Analyst dell’Ufficio Studi Gabetti, spiega che «la Regione Emilia-Romagna, consapevole della necessità di cambiare rotta rispetto alla sfida della transizione energetica, ha rinnovato il proprio impianto normativo in materia». Piano per l’efficienza «Lo ha fatto - prosegue Vitello - con un piano per l’efficienza energetica nel triennio 2022-2024, con l’intento di aumentarla e coprire sempre di più i consumi con fonti rinnovabili, sia attraverso una legge sulle comunità energetiche. Anche sul fronte degli sviluppi immobiliari privati, cresce il numero di interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio residenziale». Determinante nel fare apparire lontani gli obiettivi dell’Europa nel campo degli standard energetici richiesti appare l’età degli immobili emiliano-romagnoli: il 47,7% delle unità immobiliari del campione analizzato da Gabetti è stato costruito infatti prima del 1970, e di queste il 34,8% tra il 1960 e il 1970, mentre tra il 2001 e il 2010 solo il 16,7%. Patrimonio non in linea Sebbene si prendano in esame solo 2. 330 immobili, si evince come più della metà del campione (il 62,7%) risalga a un’epoca di costruzione precedente al 1985, segno che il patrimonio edilizio non è più in linea con gli standard energetici e le esigenze del mercato odierno.

Il 4. 1% addirittura è stato costruito prima del 1945 e solo l’8. 8% dopo il 2011. A livello strutturale, la tipologia prevalente degli immobili in regione è la loro costruzione in cemento armato (62,9%) , mentre quelli in muratura vale il 28,4%, impiegata soprattutto negli edifici storici. L’utilizzo del legno come materiale di costruzione è ancora molto poco diffuso, solo in un caso su 500. Intanto, da Bruxelles è arrivato il via libera all’Italia per 1,1 miliardi di euro di aiuti di Stato, in parte finanziati dal Pnrr, per le aziende che producono batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, strumenti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, nonché componenti e materie prime necessarie alla fabbricazione delle attrezzature. Oltre a consentire la riduzione dei costi energetici e il miglioramento del comfort abitativo, recenti studi mostrano che interventi di riqualificazione energetica tramite le moderne tecnologie consentono una rivalutazione dell’immobile che li interessano. Il Superbonus Trattando di questi argomenti non si può poi non parlare del Superbonus 110% Secondo i dati pubblicati dall’Enea e utilizzati anche da Gabetti relativi all’utilizzo di queste agevolazioni statali i lavori ammessi a detrazioni in regione sono stati di oltre 4 miliardi di euro, per un totale di 29. 718 cantieri. Al 31 dicembre del 2022 la percentuale di lavori realizzati è del 78,8%. Una media 2020-2022 di circa 1. 857 cantieri al mese per detrazioni fiscali al 110%. Gli edifici unifamiliari sono quelli che, più di altri, ne hanno beneficiato. Infatti, per i 15. 309 cantieri che hanno visto nel periodo considerato coinvolti questi immobili l’investimento generato in regione ammonta a circa 1,6 miliardi di euro (30,4% del totale dei dati Enea) . Sebbene in un numero inferiore di cantieri (5.166) , è nei condomini che si è concentrata la quota maggiore di investimenti, pari a oltre 2,9 miliardi di euro, il 51,5% del totale. Le unità immobiliari indipendenti hanno infine generato, rispetto ai 9.243 cantieri avviati, circa 832 milioni di investimento (15,5% sul totale).  © RIPRODUZIONE RISERVATA