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La forza di volontà di Martina trova un alleato nella Neurotuta

Manuel Marinelli
La forza di volontà di Martina trova un alleato nella Neurotuta

L’insegnante colpita da diplegia spastica. La svolta con la tecnologia del centro Ottobock Care di Reggio Emilia

12 marzo 2024
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Reggio Emilia Diplegia spastica da Pci, ovvero una paralisi cerebrale che colpisce le gambe a livello muscolare. Una malattia con cui Martina Debbia, trentaquattrenne residente a Zocca (Modena), convive fin dalla nascita. Portarsi dietro questo macigno, con annesse tutte le difficoltà, rende ogni semplice gesto quotidiano una sfida. Sfida a cui Martina non si è mai sottratta, combattendo la sua battaglia giorno dopo giorno, sempre col sorriso sulle labbra. La paralisi non le ha infatti impedito di studiare, guidare l’auto e vivere a pieno la sua vita, dove spicca una grande passione: quella per la musica. La trentaquattrenne è infatti un’apprezzata cantante lirica e lavora come insegnante di musica alle scuole medie di Zocca.

«Sono nata prematura e a causa di una asfissia perinatale ho riportato qualche lesione cerebrale – racconta Martina –. La diagnosi definitiva di Diplegia Spastica da Pci è arrivata più o meno quando avevo un anno. Da lì sono stata seguita a livello sanitario a Reggio Emilia, che ancora oggi è la mia seconda casa: fino a dieci anni fa sono stata paziente del professore Adriano Ferrari e della sua equipe. Da anni mi batto per l’inserimento dei disabili nei Conservatori italiani».

Negli anni Martina ha subìto diversi interventi chirurgici, inoculazioni di botulino, tanti cicli di fisioterapia e terapie farmacologiche per il dolore associato alla spasticità muscolare. E oggi è seguita dall’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, dall’equipe della dottoressa Carolina Colombo.

«Sicuramente la mia malattia è una compagna scomoda con cui convivere – ammette la cantante – ma non mi sono mai tirata indietro di fronte alle sfide: oggi lavoro e vivo da sola, guido la macchina, ho una vita piena sia sotto il profilo personale che quello professionale».

Di recente, l’insegnante di Zocca ha accompagnato alcune classi dell’istituto Martiri della Libertà in gita al parco Oltremare di Riccione. Una giornata all’insegna dell’inclusività insieme a ragazzi e colleghi, che lei, proprio sulle pagine della Gazzetta, aveva definito «una favola».

Ora, per un ulteriore salto di qualità nei movimenti, Martina ha deciso di affidarsi alla tecnologia della Neurotuta Exopulse Mollii Suit, una tuta di ultima generazione che le è stata consegnata dal centro Ottobock Care di Reggio Emilia. La tuta è in grado di emettere una serie di elettrostimolazioni, attraverso i quali è possibile ottenere un maggior controllo del tono dei vari muscoli.

L’insegnante, glielo si legge dal sorriso, ha subito notato grandi miglioramenti: «Ho la tuta a casa da pochi giorni e mi rendo conto di avere una sensazione di minore rigidità e migliore fluidità nel cammino. È facile da indossare per chi, come me, non ha grandi difficoltà a vestirsi da sola. Usarla poi soltanto un’ora al giorno, a giorni alterni, la rende utilizzabile anche per chi ha una vita molto attiva e piena come la mia. Il prossimo obiettivo a breve termine è sicuramente la mia terza laurea musicale, fra un mese, e spero che la tuta possa aiutarmi a rendere la mia vita, se possibile, ancora più ricca di attività e di obiettivi da raggiungere, soprattutto diminuendo le contratture muscolari ed il dolore ad esse associato».